Dal crollo dell’URSS all’era Putin: cambiano le sigle ma non il valore dell’intelligence di Mosca. Un servizio sempre efficiente, primo al mondo nell’innescare e condurre a proprio favore le cosiddette “guerre politiche”
Allo stesso modo degli USA, anche la Federazione Russia dispone di un’ampia serie di servizi segreti e di strutture d’intelligence. Il presidente russo Vladimir Putin, già dirigente del KGB (Comitato per la sicurezza dello Stato, fondato nel 1954 e destituito nel 1991 dopo il crollo dell’URSS, ndr) e successivamente capo del FSB (Servizi federali per la sicurezza della Federazione Russa), da quando ha assunto stabilmente il potere nel 2000 sta puntando a mettere in concorrenza tra di loro i vari servizi russi affinché ognuno abbia il controllo costante dell’altro.
GRU
Il GRU è il servizio segreto militare. È stato fondato nel 1918. Il suo primo direttore, Yan Berzin, era stato nominato direttamente da Feliks Dzerzhinsky, il capo e fondatore della CEKA (la polizia segreta sovietica). Il GRU gode da sempre di una reputazione autorevole. Basti pensare che è stato un suo agente (nome in codice Ramón Mercader) a uccidere Lev Trockij con un colpo di piccone alla testa a Coyoacán, nei pressi di Città del Messico, il 20 agosto del 1940.
Il GRU dispone di una vastissima rete di informatori, tra addetti militari operativi all’estero, funzionari dell’Aeroflot (principale compagnia aerea russa fondata nel 1923, ndr) e giornalisti dell’agenzia di stampa ITAR-TASS.
Come detto, nella sua storia il GRU può vantare molte operazioni conclusesi con successi. Alcuni di questi successi risalgono ai tempi della Guerra Fredda con gli Stati Uniti, dalla “manipolazione” di Robert Kennedy che si vedeva due volte la settimana con il “giornalista” Georgi Bolshalov, alla penetrazione dello Stato Maggiore americano tramite il colonnello William Henry Whalen. Altri, invece, a tempi più recenti: le operazioni sotto copertura in Afghanistan e in Cecenia; la guerra in Ucraina con il GRU che ha gestito tanto il passaggio della Crimea alla Federazione Russa quanto i rapporti con i vertici delle milizie filorusse di Donetsk e Luhansk; l’intervento in Siria che ha permesso a Mosca di rafforzare la propria presenza militare nelle basi di Latakia e Tartus sul Mediterraneo e di attestarsi la liberazione di Aleppo dalle milizie ribelli e jihadiste. Proprio i successi registrati in Ucraina e Siria hanno permesso al GRU di porsi oggi stabilmente al vertice della complessa rete dell’intelligence di Mosca.
FSB
L’FSB è l’erede del KGB. Più volte riformato dal suo vecchio capo Vladimir Putin, l’FSB si compone di nove direttorati: controspionaggio; difesa dell’ordine costituzionale e del controterrorismo; polizia di confine; sicurezza economica; informazione e rapporti internazionali; personale e organizzazione; controllo interno; dipartimento scientifico e tecnico; sicurezza nazionale. All’interno dell’FSB si colloca anche il vecchio FAPSI, l’Agenzia Federale per le Comunicazioni e l’Informazione del governo, che oggi si occupa di SIGINT (Signal Intelligence), della sicurezza delle comunicazioni statali e di tutte le attività di spionaggio e controspionaggio effettuate sul web.
SVR
Lo SVR, ovvero il servizio d’intelligence estero, è il successore del famoso Primo Direttorato Centrale del KGB. Costituito dopo il tentato golpe dell’agosto 1991, quando le forze Alpha del KGB si rifiutarono di destituire il presidente Mikhail Gorbaciov, fu “salvato” da Evgeny Primakov (primo ministro tra il 1998 e il 1999, ndr), il quale riuscì ad evitarne lo smantellamento durante la fase in cui era presidente Boris Yeltsin.
Vi sono tre categorie di agenti dello SVR. La prima categoria è quella degli agenti che operano sotto “copertura profonda”, vale a dire con falsa identità. La seconda è quella degli agenti che nelle loro attività non nascondono invece i loro legami con il Cremlino e spesso, anzi, operano come rappresentanti del governo di Mosca o come imprenditori o commercianti con contatti diretti con la Russia. La terza categoria è quella degli agenti che operano all’estero con coperture non ufficiali: si tratta degli agenti che nella intelligence community americana vengono chiamati NOCs (Non Official Cover).
Lo SVR, che Putin ritiene la migliore agenzia di spionaggio a disposizione di Mosca oggi, è formato da sette direttorati, nella migliore tradizione del vecchio KGB: il direttorato “S”, che si occupa degli agenti all’estero che hanno copertura totale e operano illegalmente; il direttorato “T” che si occupa di intelligence scientifica e tecnologica, sensibilmente potenziato nell’ultimo periodo; il direttorato “K”, che si occupa di controllare gli agenti stranieri che operano in Russia e i cittadini russi all’estero (anche se non si tratta di un vero e proprio servizio di controspionaggio, mansione che riguarda invece l’FSB); il direttorato “I”, che fa analisi sulla base dei rapporti ricevuti dagli agenti all’estero; il direttorato “A”, che pianifica le “misure attive”, vale a dire quelle tecniche di “guerra politica” e informativa capaci di influenzare, manipolare, provocare determinate reazioni o azioni dell’avversario; il direttorato “R”, che controlla lo svolgimento e la funzionalità delle operazioni del servizio all’estero; infine, l’Accademia di Intelligence Internazionale, che forma e aggiorna gli agenti. All’interno dello SVR vi è inoltre una struttura militare, composta da soldati e ufficiali delle forze speciali (Alpha, Vympel o Vega, con quest’ultimo che opera soprattutto all’estero). Lo SVR dispone inoltre di undici dipartimenti territoriali, ognuno per le varie aree di azione.
12° Direttorato Principale del Ministero della Difesa
Si occupa unicamente di gestione, tutela, trasporto, sicurezza, mantenimento e attività di esercizio dell’arsenale nucleare dello Stato. Dipende direttamente dal Ministero della Difesa. Ha al suo interno una unità di controllo, l’SSK, che opera nel campo dell’intelligence nucleare raccogliendo notizie sugli arsenali atomici dei Paesi potenzialmente avversari della Federazione Russa. Dispone di oltre 40 dipartimenti tecnici e di altrettanti arsenali o, per usare il gergo russo, di “poligoni di tiro”.
Le altre agenzie
L’FSO (Federal Protective Service) si occupa specificamente della gestione delle guardie del corpo per le varie personalità pubbliche, l’equivalente del Secret Service americano. Il GUSP si occupa della protezione delle infrastrutture, degli uffici della Presidenza e delle altre strutture rilevanti delle cariche politiche e istituzionali russe. L’FTS (Federal Customs Service of Russia) si occupa del controllo delle dogane. L’FSKN (Federal Anti-Narcotics Service) si occupa di contrasto dei traffici di droga. L’FSKA (Federal Anti-Alcoholic Service) si occupa del contrasto della produzione e della commercializzazione di alcolici prodotti illegalmente. Il Rosfinmonitoring si occupa di intelligence finanziaria e di operazioni di antiriciclaggio.
L’importanza delle “misure attive” nell’intelligence russa
Le tecniche di guerra politica rappresentano oggi la vera sostanza del lavoro di intelligence. Un lavoro che non consiste più solo nel sapere quello che non si può conoscere in altro modo se non con lo spionaggio ma, soprattutto, nel fare in modo che l’avversario, credendosi libero e autonomo, venga indotto a commettere un errore. È questo il regno degli “agenti di influenza”, ai quali viene assegnato il compito di creare correnti di opinione tra la gente comune e manipolare le classi dirigenti avversarie. Spesso questi agenti sono chiamati a creare «qualcosa dal nulla», come consiglia Sun Tzu nell’Arte della guerra, ancora oggi uno dei migliori manuali di intelligence in circolazione.
I defezionisti del KGB negli USA, quando visitavano le accademie militari americane, si meravigliavano che lì non venissero fatti studiare i manuali tradizionali cinesi e asiatici sull’arte della guerra e che, invece, si lavorasse su banali manuali neopositivisti dove, ad esempio, si calcolavano i proiettili necessari per abbattere un determinato obiettivo.
Solo le grandi agenzie di intelligence si possono permettere queste operazioni, e tra queste ci sono i servizi segreti russi.
Marco Giaconi
Laurea in Filosofia moderna e contemporanea presso l’Università di Pisa. Dal 1992 in è prima direttore e poi direttore di ricerca presso il Ce.Mi.S.S. (Centro Militare di Studi Strategici). Nel 2000 è Consigliere del Ministro della Difesa Antonio Martino. Dal 2003 in poi è Consulente della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Autore di numerosi saggi.
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