È la stessa Amministrazione Biden a dire che se continua a questo ritmo il numero di arrivi di migranti al confine sud degli Stati Uniti nel 2021 sarà il più alto degli ultimi vent’anni. E questo mette il presidente in una posizione difficile, perché il meccanismo sembra ovvio: quando c’era Trump arrivavano meno migranti, ora che c’è Joe Biden il flusso è aumentato e il sistema d’accoglienza è in crisi e non sono passati nemmeno due mesi.
Lui ha fatto un appello pubblico, «non venite, vi chiedo di non lasciare le vostre città e i vostri paesi» e durante un’intervista alla rete Abc ha detto: «La gente pensa che arrivino perché io sono un tipo gentile. Non è così. Arrivano per colpa delle circostanze» che li affliggono. In effetti l’ultimo picco di arrivi al confine – il più alto dal 2007 – risale al giugno 2019, quando alla Casa Bianca c’era Trump e questo fa pensare che la politica americana c’entri fino a un certo punto. Due terzi dei migranti provengono da paesi come Guatemala e Honduras, dove povertà e violenza sono aggravate dalla siccità, e la loro proporzione sta aumentando contro quella dei messicani che invece stanno diminuendo.
Ma l’Amministrazione Biden è sotto pressione per tre decisioni, quando si parla del dossier immigrazione. La prima è stata quella di lasciare entrare i minori non accompagnati. Le misure anti-pandemia, in particolare il Titolo 42, permettono alle guardie di frontiera americana di respingere i migranti ma il presidente democratico ha creato un’esenzione: i minori non accompagnati possono entrare negli Stati Uniti.
Il risultato è che in queste settimane l’arrivo di minori è molto aumentato, in alcuni casi perché le famiglie li accompagnano fino al confine e poi li lasciano andare, con la speranza che almeno loro si costruiscano un futuro negli Stati Uniti. Le guardie di frontiera possono trattenere i minori al massimo per 72 ore prima di passarli all’organizzazione per i rifugiati che deve trovare loro una sistemazione in posti decenti fino a quando il loro caso non sarà sentito in tribunale, ma l’arrivo in massa ha fatto andare in tilt la procedura. I minori passano molto più di 72 ore in posti sovraffollati, dormono per terra, non hanno coperte, non fanno la doccia per molti giorni. Due settimane fa erano 3.200 e il 14 marzo erano già diventati 13 mila. La seconda decisione (inevitabile) è stata quella di usare le stesse strutture già usate durante l’Amministrazione Trump – e allora cosa è cambiato rispetto a prima, è la domanda polemica? Il governo sta per trasferire tremila minori dentro il centro congressi di Dallas, e forse altri in una base militare in Virginia e in una base della Nasa in California [continua… …]
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