Nel tentativo di favorire l’amico Netanyahu alle prossime elezioni legislative, il presidente Usa Donald Trump ha firmato per il riconoscimento della sovranità di Israele sulle Alture del Golan, territorio rivendicato dalla Siria e occupato dagli israeliani nel 1967 durante la Guerra dei 6 giorni. Il Capo della Casa Bianca ha dichiarato: “Dopo 52 anni è tempo di riconoscere pienamente la sovranità di Israele sulle Alture del Golan”, modificando la storia, la politica estara americana in Medio Oriente e cambiando la geopolitica della regione. Trump ha anche detto che il Golan riveste un’importanza strategica per la sicurezza e la stabilità del regionale. La dichiarazione del presidente Usa arriva a poche settimane dalle elezioni legislative previste per il 9 aprile in Israele. Netanyahu ha ringraziato il presidente americano via Twitter, dichirando compiaciuto: “Trump ha appena fatto la storia”. Il Capo della Casa Bianca ha però smentito che la firma del riconoscimento del Golan abbia qualche pertinenza con le prossime elezioni in Israele.

Aseguito del razzo che il 25 marzo ha colpito una casa a nord di Tel Aviv, Netanyahu ha predisposto di accorciare la visita negli Stati Uniti. L’esercito di Israele ha fatto sapere di aver iniziato ad attaccare obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. Alcune esplosioni sarebbero avvenute nella zona occidentale e nel Sud della Striscia. Per l’esercito israeliano, il razzo che ha colpito alle prime ore del mattino un’abitazione nella comunità di Mishmeret, a nord di TelAviv, è stato lanciato da Hamas  dalla zona di Rafah, dal Sud della Striscia e a circa 120 chilometri dal bersaglio. Era dal 2014 che un razzo non colpiva così lontano da Gaza. I feriti sarebbero almeno 7, compresi bambini e un neaonato.  Fino a questo momento, nessun gruppo palestinese ha rivendicato il lancio. Un portavoce anonimo di Hamas avrebbe negato l’interesse nell’attacco.