Andrea Simeone

Come fa un fotografo a rappresentare la vita di un bambino in un campo profughi? O ancora, cosa accade a chi si è salvato dopo un esodo e la violenza di una pulizia etnica? Il bisogno di ricordare ha spinto Andra Simeone verso luoghi che Italo Calvino chiamava cronotopi, ovvero luoghi dove lo spazio e il tempo sono inscindibili e dove si sono consumate tragedie e crimini, ma dove la forza dello spirito umano riemerge per dare risposte positive.

 

Con Andrea Simeone andiamo nei campi di Barika e Ashti,  nel nord dell’Iraq, nel governatorato del Kurdistan. Dove sfollati e rifugiati che vivevano a pochi chilomentri di distanza, vengono accolti dal popolo curdo. Il reportage fotografico This is my home:

 

 

La vita di donne e bambini musulmani, fra carenza d’acqua, sabbia, polvere e afa. Il reportage I Rohingya si preparano all’arrivo della stagione delle piogge, sotto uno schiacciante cielo plumbeo e senza una nuvola. Un percorso dentro i tre campi di Cox’s Bazar, in Bangladesh, dove diverse ONG si occupano di aiutare quasi un milione di profughi Rohingya. I bambini aspettano inutilmente sotto le tank dell’acqua non approvvigionate. Quando alla fine vengono riempite scoppia la ressa tra adulti e bambini. Il reportage è stato realizzato greazie a MOAS:

 

 

Questi ed altri lavori dal mondo nella Mostra personale di Andrea Simenone “VA TUTTO BENE”, a cura di Federicapaola Capecchi. Dall’8 maggio – 2 giugno 2019, SPAZIO TADINI CASA MUSEO – Via Niccolò Jommelli 24, Milano. Apertura al pubblico: dal mercoledì alla domenica dalle 15:30 alle 19:30