Nella mattina di oggi, lunedì 19 luglio, la polizia francese ha arrestato questa mattina a Parigi Maurizio Di Marzio, ex terrorista membro delle Brigate Rosse per cui l’Italia chiedeva l’estradizione. Il suo nome era legato all’attentato al dirigente dell’ufficio provinciale del collocamento di Roma Enzo Retrosi, nel 1981, e al tentato sequestro del vicecapo della Digos della capitale Nicola Simone il giorno della Befana del 1982. Alla fondazione delle Brigate Rosse è dedicato il romanzo storico pubblicato da Paesi Edizioni dal titolo Bi.Erre. I fondatori di Gianremo Armeni. Eccone un breve estratto.

Ma come fa uno che è nella sua condizione ad andare dallo strizzacervelli? Che ci va a fare se non instaura un rapporto di fiducia con il terapeuta che gli deve rimettere a posto la testa? Gli venne in mente un suo amico, che qualche anno addietro gli aveva raccontato la sua personale esperienza. Soffriva d’isteria, così il medico di famiglia gli aveva consigliato di andare dall’analista. Quello c’era andato, con il risultato che se l’era data a gambe dopo la seconda seduta, perché nel descrivere i sogni ricorrenti aveva scoperto che mostrava sempre un vivo interesse per le mammelle delle vacche. La cosa sconcertante era stata l’interpretazione dello psicologo.

Afferrò con indolenza il lenzuolo sgualcito stramazzato sul pavimento, lo appallottolò, e lo lanciò svogliatamente sopra la sedia dove la sera prima aveva sistemato i pantaloni. Il Citizen da polso sul comodino segnava le 3, pressappoco l’ora era sempre la stessa. Calzò un paio di zoccoli che tuonarono nel silenzio della notte. Si diresse in bagno. La luce foca dell’abat-jour illuminò il percorso fino al piccolo corridoio. Conosceva appena quella casa. Era stato costretto a cambiarla il giorno prima. Ragioni di sicurezza recitava il vademecum.

Si gettò un po’ d’acqua fredda sul viso, poi inumidì l’asciugamano per passarselo sul torace. Pensieroso, spalancò gli occhi contro lo specchio. Si rappresentò una figura alta e snella. Ricordi. Non erano mai stati amici, erano due galli nello stesso pollaio. Probabilmente non lo avrebbe mai più rivisto sul campo di battaglia. Qualcuno gli aveva riferito che lo avrebbero tolto di mezzo, e lui aveva provato a cercarlo, ad avvertirlo del pericolo. Il loro però era anche un rapporto profondo per certi aspetti, e di quelle chiacchierate in piena notte ne aveva già nostalgia. Sul piano della condotta militare si trattava di un legame inconciliabile, su questo non c’erano dubbi, ma questa divergenza era evidente anche tra lui e gli altri due pezzi da novanta.

Un giorno, un militante, uno di quelli stanchi, lo aveva provocato chiedendogli se la sigla dell’organizzazione signi casse piuttosto Bravi Ragazzi. Lui c’era andato giù pesante, rispondendo che esistono persone convinte di rappresentare la soluzione, senza invece rendersi conto di essere soltanto il problema. Ma insomma! Quel dannato procuratore li aveva uccellati davanti a tutta la nazione, e gli altri volevano soltanto sequestrarlo. A suo avviso, invece, quello lì bisognava mandarlo subito a rimettere i suoi peccati nelle mani del Padreterno, perché il prezzo della morte era una necessità della guerra di classe. Non si poteva disarcionare l’imperatore senza prima assassinare qualcuno dei suoi servi. Gli altri erano quelli che usavano il oretto. Lui aveva altre mire e adesso gli sarebbe spettato il compito di portare la classe proletaria alla vittoria.

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Bi.Erre. I Fondatori
Gianremo Armeni