I candidati pro-democrazia hanno vinto le elezioni locali ad Hong Kong di domenica 24 novembe. Il fronte pro-democrazia ha vinto in 17 consigli distrettuali su 18, conseguendo dunque una risultato molto significativo per il futuro della città Stato. Cambia la mappa politica ad Hong Kong, dopo sei mesi di violente proteste contro il governo cinese. Su un totale di 452 seggi dei consigli distrettuali di Hong Kong il campo pro-democrazia ne ha ottenuti 347, il fronte pro-establishment si è fermato invece a 60 seggi. Le elezioni si sono abbattute dunque come uno tsunami sul governo locale e sulla leader filo-cinese Carrie Lam, che ha promesso di riflettere sul messaggio lanciato dagli elettori. Il principale partito pro-establishment, Democratic Alliance for the Betterment and Progress of Hong Kong (DAB), che si presentava con 179 candidati, ha ottenuto 21 seggi. Un numero di seggi di gran lunga inferiore a quello guadagnato alle ultime elezioni: 119.Il Democratic Party e il Civic Party, hanno ottenuto rispettivamente 91 e 32 seggi, ponendosi come partiti principali dei consigli distrettuali di Hong Kong. Secondo molti esperti, il risultato elettorale aumenterà le pressioni affinché il governo accetti le richieste dei manifestanti: prima tra tutte un’inchiesta indipendente sugli abusi della polizia nel sedare la rivolta. Willy Lam, analista politico di Hong Kong, ha detto che il risultato di queste elezioni è un ripudio dell’amministrazione locale e dell’atteggiamento di Pechino verso Hong Kong. Tale risultato, a detta dell’analista, potrebbe accelerare la rimozione di Carrie Lam da parte di Pechino.
Polling officials open a ballot box to count the votes of the Hong Kong council elections, in a polling station in Hong Kong, China November 24, 2019. REUTERS/Adnan Abidi
Redazione
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