Navalny

Alexei Navalny, il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin, è morto nella colonia penale di Kharp, a 2 mila chilometri da Mosca, dove era detenuto. Aveva 47 anni. A renderlo noto è stato il servizio penitenziario federale russo, precisando che è in corso un’indagine sulle cause del decesso. Stando a quanto battuto dall’agenzia di stampa russa Tass, Navalny avrebbe avvertito un malore dopo una passeggiata.

Nel saggio Navalny contro Putin (Paesi Edizioni, 2021) la russista Anna Zafesova ricostruisce il caso sconvolgente del leader politico più volte avvelenato negli ultimi anni dai servizi segreti russi. Rivelazioni, fatti inediti, segreti del potere putiniano e del suo cerchio magico; i metodi violenti che il regime di Mosca usa per non crollare.

Navalny non è stato solo un dissidente, ma un leader politico e per certi versi già un martire prima di morire. La sua legittimazione agli occhi del mondo potrebbe costare cara a Putin, sempre più isolato nel suo bunker dopo l’invasione militare dell’Ucraina e circondato da un cerchio magico che filtra per lui la realtà, mentre altri poteri interni cercano di sostituirsi a lui.

Nel saggio di Anna Zafesova, Putin e Navalny sono raffigurati come i due protagonisti di uno scontro politico – ma anche di una battaglia culturale e un conflitto generazionale – che trent’anni dopo la fine dell’Urss potrebbe rappresentare una svolta storica quanto un disastro epocale per la Federazione Russa e il suo popolo.

Anna Zafesova – Giornalista e massima esperta in Italia di Russia e Putin, dopo esperienze con diversi giornali sovietici e italiani, dal 1992 scrive per La Stampa ed è analista politica per Il Foglio e Linkiesta. Fino al 2004 è stata corrispondente del quotidiano torinese a Mosca, dal 2005 vive e lavora in Italia. A lei si devono importanti libri tradotti dal russo, come I cinocefali e ha firmato la postfazione de Nel primo cerchio di Aleksandr Solzenicyn (Voland, 2018).

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Navalny contro Putin