Non si capisce se tutti gli esperti della squadra di Trump sull’emergenza Covid-19 siano ugualmente accettati nello Studio Ovale. È stato singolare il caso di Anthony Fauci, momentaneamente sparito dalle conferenze stampa giornaliere trasmesse sulla tv nazionale. L’assenza del medico ha causato un certo stupore da parte dell’opinione pubblica e il timore di un suo possibile licenziamento.

L’ipotesi di un allontanamento, apparsa realistica vista la facilità con cui vengono sostituiti i membri dell’entourage di Trump, è stata smentita dallo staff di rappresentanza della Casa Bianca. Lo staff ha spiegato che i relatori della task force sono sottoposti a rotazione, in base alla loro competenza rispetto ai temi trattati durante la giornata. Nonostante la spiegazione, si fa strada l’ipotesi che Fauci possa essere stato volutamente messo da parte per aver corretto il Presidente degli Stati Uniti.

Il Dottor Anthony Fauci presiede da 36 anni il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, costola specializzata in allergie e malattie infettive del National Institutes of Health. Supervisiona la ricerca per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di malattie infettive accertate come l’HIV/AIDS, le infezioni respiratorie, la tubercolosi e la malaria, l’Ebola e la Zika. Nei suoi tanti anni di presidenza, Fauci ha fornito consulenza a sei presidenti sull’HIV/AIDS e su molte altre questioni sanitarie nazionali e globali. Fauci è stato uno dei principali artefici del Piano di emergenza per l’AIDS, un programma che ha salvato milioni di vite in tutto il mondo, in particolare i paesi in via di sviluppo

A partire dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, avvenuto in data 13 Marzo, Fauci aveva sempre preso parte alle conferenze stampa, fino alla sua misteriosa assenza, avvenuta alcuni giorni fa. La sua presenza, molto gradita all’inizio della task force, sarebbe forse diventata scomoda col progredire della pandemia. Lo scienziato non sarebbe stato più apprezzato nel momento in cui, in virtù del suo ruolo, è stato costretto a correggere le dichiarazioni, a volte imprecise e avventate, dell’ex tycoon. Per esempio, quando Trump aveva annunciato che la cura per il virus sarebbe stata trovata molto presto, Fauci ha specificato che il vaccino sarebbe stato disponibile non prima di 12 o 18 mesi. Oppure, quando il tycoon aveva assicurato che il virus sarebbe sparito con l’arrivo del caldo, Fauci ha dovuto chiarire che la possibilità era ancora da verificare, come nel caso dell’efficacia della clorochina, un farmaco antimalarico.

Embed from Getty Images

Il Presidente aveva cercato di minimizzare l’emergenza coronavirus, affermando che la situazione era sotto controllo. Come una spada di Damocle, la sentenza di Fauci messo in imbarazzo Trump. Fauci stima 100.000 o più morti e milioni di contagiati in tutto il territorio americano. Sminuendo la pericolosità e l’infettività della pandemia, Trump aveva preferito concentrarsi sull’origine geografica del problema. Facendo infuriare Pechino, Trump si è riferito alla Covid-19 come il “virus di Wuhan” o “virus cinese”, incolpando indebitamente i cittadini cinesi di diffuso il virus. La risposta di Trump all’emergenza è stata lenta ed inadeguata, come notano molti esperti. Il dottore si è recentemente espresso sulla gestione Usa dell’emergenza coronavirus, definendola fallimentare. Fauci ha poi specificato che il suo giudizio era riferito al Centers for Disease Control and Prevention e non al Presidente.

Di fatto Fauci, oltre a gestire la pandemia negli Usa, ormai in cima alla classifica dei contagi, deve gestire anche una persona altalenante dotata di enormi poteri. Pare, però, che gli sforzi del medico siano serviti: come lo stesso Fauci ha spiegato, le nuove linee guida dettate dal Presidente domenica scorsa sono frutto del lobbismo degli esperti della task force. L’estensione del distanziamento sociale, insieme ad altri misure varate dal governo americano, fino alla fine di aprile sono la prova, sostiene Fauci, che il Presidente sia in grado di ascoltare gli altri e capisca quando è bene farlo.

L’estensione avrebbe suggellato la pace fra Trump e Fauci, con lo scienziato che conferma l’ottima scelta del Presidente e la sua capacità di leggere correttamente i dati forniti. Con la sua condotta Fauci ha dato prova anche di grandi doti diplomatiche e non solo di grande competenza. Se a livello istituzionale, i rapporti sembrano distesi, o per lo meno di reciproco rispetto, lo scienziato resta però un bersaglio della destra statunitense.

Il caso Fauci è l’ennesima dimostrazione di come coloro che fanno parte dell’amministrazione Trump siano costantemente appesi ad un filo. Trump ha  cambiato 53 delle 65 cariche di consigliere esecutivo del presidente, ovvero l’82%. Ora più che mai Trump deve figurare come autorevole e capace. la possibilità di un secondo mandato dipenderà anche da come il Presidente uscirà dall’emergenza coronavirus, e Fauci l’aveva già capito.

Dr. Anthony Fauci of the National Institutes of Health listens to a question during an AP Newsmaker interview in Washington, Thursday, Jan. 18, 2018. (AP Photo/Susan Walsh)