Onu: «squadroni della morte fanno “giustizia” per Maduro»

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro si è detto ottimista in merito ai colloqui previsti tra il governo e l’opposizione alle Barbados, isola delle Piccole Antille.  Nicolás Maduro e il leader dell’opposizione Juan Guaidó si vedranno questa settimana per provare a risolvere la grave crisi in corso nel Paese sudamericano, grazie alla mediazione del governo norvegese. Scrive Luca Marfè su Il Mattino: 

Migliaia di omicidi extragiudiziali e altrettante scene del crimine manipolate ad arte per camuffare vere e proprie esecuzioni di Stato in colluttazioni mai avvenute. Le Nazioni Unite lanciano da Ginevra l’ennesimo allarme attorno al Venezuela di Nicolás Maduro, colpevole, a quanto pare, di servirsi di gruppi armati etichettati come “squadroni della morte” pur di fare piazza pulita di qualsiasi forma di opposizione a un governo che di democratico non ha più nemmeno la parvenza.

Frutto di un lavoro d’inchiesta durato anni, il report è dettagliatissimo, traccia statistiche agghiaccianti e in particolare mette in evidenza un’impennata dei casi di “resistenza alle autorità” che hanno destato il sospetto degli ispettori Onu. Un bollettino incivile di quella che è un’autentica guerra civile: 5287 uccisioni nel 2018, 1569 fino alla metà di maggio del 2019. I numeri, neanche a dirlo, potrebbero essere assai più alti e drammatici dei dati ufficiali stigmatizzati dai funzionari internazionali.

Il fenomeno legato agli abusi delle Fuerzas de Acciones Especiales e a quelli paralleli dei collettivi armati, inoltre, per quanto esploso dal 2016 in poi, è espressione di una realtà ben più datata che risale a periodi precedenti alla scomparsa di Hugo Chávez (marzo 2013, ndr). Il ministero degli Esteri venezuelano tuona attraverso una nota ufficiale e parla di «visione distorta» di uno scenario su cui gli americani, colpevoli ad oltranza di tutto, non vedono l’ora di mettere le mani.

Nel frattempo, unica buona notizia per un Paese oramai distrutto, governo e opposizione si danno appuntamento sull’isola caraibica di Barbados, nel tentativo disperato di aprire un dialogo che possa essere finalmente costruttivo. Ciononostante, l’obiettivo resta lo stesso di sempre: transizione politica e nuove elezioni al vertice. Libere e sotto lo sguardo vigile della Comunità Internazionale. Il tempo è scaduto da un pezzo, il Venezuela non ne ha già più.