Anguilla

America Centrale
Anguilla è la più settentrionale delle Isole Sottovento britanniche (o Leeward Islands), oggi tra le destinazioni più esclusive dei Caraibi Orientali. Tuttora possedimento d’oltremare britannico, l’isola rimase sempre colonia inglese fin dai primi stanziamenti risalenti al 1650. Nel 1967 la Gran Bretagna creò un’unione politica tra Anguilla e altri due suoi possedimenti caraibici, le isole di St. Kitts e Nevis con l’intenzione di formare una nazione dal governo autonomo di cui la Gran Bretagna avrebbe continuato ad amministrare gli affari esteri e la difesa. L’esperimento però, non gradito agli isolani di Anguilla, fallì nel 1971 dopo una serie di rivolte popolari e all’isola fu concessa la secessione che la riportò sotto il diretto controllo della Corona inglese. Alle autorità isolane locali, da allora, sono demandati pieni poteri sulla sola attività amministrativa ma Anguilla mantiene formalmente uno statuto coloniale.
Un turismo attentamente regolato è, oggi, la colonna portante dell'economia nazionale, grazie al clima tropicale e all'ambiente ameno che attira soprattutto turisti americani. Dagli anni '80 in particolare, il governo ha deciso di puntare sul turismo, facendo costruire alberghi di lusso e ville residenziali. Un'altra importante fonte di reddito è costituita dai servizi bancari e finanziari, per quanto non siano ancora sviluppati al massimo delle possibilità. Anguilla, insieme a Bermuda, Isole Vergini, Isole Cayman, Montserrat e isole Turks and Caicos, ha firmato nel 2013 accordi di cooperazione internazionale contro l'evasione fiscale ed è stata così rimossa dalla Black List dei territori annoverati come paradisi fiscali. Paese dalle limitate risorse naturali, in passato, sotto il controllo inglese, produsse ed esportò cotone, tabacco e sale, sebbene il territorio arido limitasse lo sviluppo di piantagioni su larga scala; ad oggi l'agricoltura contribuisce appena al 2,2% del PIL nazionale e i prodotti alimentari sono per lo più importati.
Sebbene il tasso di criminalità sia da annoverare nella norma, sono in aumento i casi di crimini violenti  e di attività criminale condotta da bande giovanili, limitatamente ai centri urbani principali. Non si segnalano, tuttavia, rilevanti incidenti che abbiano coinvolto turisti ma è bene prestare sempre le regolari cautele. Irrilevante il rischio terrorismo, l'isola si presta però ad essere un importante punto di snodo per lo smercio di droga che, dai Paesi dell'America Latina, raggiunge gli USA e l'Europa. Anguilla è infine funestata, come il resto dei paesi caraibici, dagli uragani, il cui periodo di incidenza maggiore è da giugno a fine novembre.
Capitale: The Valley
Ordinamento: Possedimento d’Oltremare
Superficie: 102 km²
Popolazione: 15.754
Religioni: anglicana (40%), metodista (33%)
Lingue: inglese
Moneta: East Caribbean dollar (XCD)
PIL: 12.200 USD
Livello di criticità: Basso
Anguilla è la più settentrionale delle Isole Sottovento britanniche (o Leeward Islands), oggi tra le destinazioni più esclusive dei Caraibi Orientali. Tuttora possedimento d’oltremare britannico, l’isola rimase sempre colonia inglese fin dai primi stanziamenti risalenti al 1650. Nel 1967 la Gran Bretagna creò un’unione politica tra Anguilla e altri due suoi possedimenti caraibici, le isole di St. Kitts e Nevis con l’intenzione di formare una nazione dal governo autonomo di cui la Gran Bretagna avrebbe continuato ad amministrare gli affari esteri e la difesa. L’esperimento però, non gradito agli isolani di Anguilla, fallì nel 1971 dopo una serie di rivolte popolari e all’isola fu concessa la secessione che la riportò sotto il diretto controllo della Corona inglese. Alle autorità isolane locali, da allora, sono demandati pieni poteri sulla sola attività amministrativa ma Anguilla mantiene formalmente uno statuto coloniale.
Un turismo attentamente regolato è, oggi, la colonna portante dell'economia nazionale, grazie al clima tropicale e all'ambiente ameno che attira soprattutto turisti americani. Dagli anni '80 in particolare, il governo ha deciso di puntare sul turismo, facendo costruire alberghi di lusso e ville residenziali. Un'altra importante fonte di reddito è costituita dai servizi bancari e finanziari, per quanto non siano ancora sviluppati al massimo delle possibilità. Anguilla, insieme a Bermuda, Isole Vergini, Isole Cayman, Montserrat e isole Turks and Caicos, ha firmato nel 2013 accordi di cooperazione internazionale contro l'evasione fiscale ed è stata così rimossa dalla Black List dei territori annoverati come paradisi fiscali. Paese dalle limitate risorse naturali, in passato, sotto il controllo inglese, produsse ed esportò cotone, tabacco e sale, sebbene il territorio arido limitasse lo sviluppo di piantagioni su larga scala; ad oggi l'agricoltura contribuisce appena al 2,2% del PIL nazionale e i prodotti alimentari sono per lo più importati.
Sebbene il tasso di criminalità sia da annoverare nella norma, sono in aumento i casi di crimini violenti  e di attività criminale condotta da bande giovanili, limitatamente ai centri urbani principali. Non si segnalano, tuttavia, rilevanti incidenti che abbiano coinvolto turisti ma è bene prestare sempre le regolari cautele. Irrilevante il rischio terrorismo, l'isola si presta però ad essere un importante punto di snodo per lo smercio di droga che, dai Paesi dell'America Latina, raggiunge gli USA e l'Europa. Anguilla è infine funestata, come il resto dei paesi caraibici, dagli uragani, il cui periodo di incidenza maggiore è da giugno a fine novembre.