El Salvador

America Centrale
Solo nel 1841, in seguito al dissolvimento della Confederazione delle Province Unite dell'America Centrale, El Salvador diviene una nazione sovrana indipendente. Epica per il Paese è la rivoluzione di indios e contadini del 1932 guidata da Augustín Farabundo Martí per sovvertire la politica discriminatoria dei governatori locali, dell’esercito e degli investitori stranieri. Ciò nonostante, la storia del Paese è connotata da dittature militari e ripetuti colpi di stato. Nel 1967 El Salvador e Honduras firmano la Convenzione bilaterale sull’immigrazione, ma nel 1969 gli oltre 300mila salvadoregni che si erano insediati in Honduras vengono espulsi e le loro terre confiscate. In risposta a ciò, durante le qualificazioni ai Mondiali di calcio del 1970, a seguito del confronto tra le rispettive nazionali scoppia la cosiddetta “guerra del calcio”: El Salvador invade l’Honduras e per cinque giorni bombarda il suo aeroporto. La guerra dura cento ore e si conclude in un nulla di fatto.Nel 1979 una giunta formata da civili e militari rovescia il governo del generale Carlos Romero e sale al potere José Napoleon Duarte. Frattanto, i partiti dell’opposizione fondano la Federación Democrática Revolucionaria, guidata dal Frente Farabundo Martì de Liberacion Nacional (FMLN). Nel 1980, a seguito dell’uccisione dell’arcivescovo Oscar Romero, che si batteva per il rispetto dei diritti umani, viene innescata una nuova guerra civile e solo nell’aprile del 1990 hanno inizio i negoziati tra il governo e l’FMLN con la mediazione dell’ONU. Il cessate il fuoco è firmato il 16 gennaio 1992. Nel 1994, nel 1999 e nel 2004 a vincere le elezioni presidenziali sono i candidati del partito ARENA (Alleancia Nacional Republicana) di estrema destra. Nel 2009 viene invece eletto Mauricio Funes, membro del FMLN, attualmente in carica.Il 6 marzo ha vinto il ballottaggio per le presidenziali l'ex guerrigliero Salvador Sanchez Ceren del FMLN con uno strettissimo margine, circa 6mila voti di vantaggio contro l'esponente di ARENA.
Storicamente, El Salvador fonda la propria economia sulla produzione e l’esportazione del caffè. Nonostante questa importante risorsa, il Paese è bloccato sul piano agricolo a causa dell’oligopolio di pochi latifondisti che non consente un’equa distribuzione delle terre e del reddito. L’industria principale è quella alimentare, ma esistono anche piccoli stabilimenti chimici (specie per la produzione di fertilizzanti) e petrolchimici (raffineria), e si stanno diffondendo le “maquiladoras”, attività finanziate da capitali stranieri incentrate sull'assemblaggio di prodotti destinati ai mercati esteri. Sul fronte energetico, nel 2007 a Berlin è stato inaugurato un impianto geotermico costruito in collaborazione con l’ENEL. Il movimento commerciale estero si svolge principalmente con Stati Uniti, Honduras, Guatemala, Nicaragua e Messico. Le esportazioni riguardano soprattutto colture commerciali come caffè, cotone (fibra e tessuti), zucchero e pesce, mentre le importazioni sono essenzialmente costituite da materie prime e prodotti industriali di largo consumo. L’inflazione è intorno all’1,2%.
El Salvador viene considerato dal Dipartimento di Stato americano uno dei dieci Paesi più violenti al mondo, ed è il secondo per numero di omicidi pro-capite (71 ogni 100mila abitanti nel 2011). Nella capitale San Salvador, come nelle zone turistiche lungo la costa e lungo il confine con il Guatemala, il rischio di rimanere vittime di episodi di criminalità è molto elevato. Il fenomeno più preoccupante è rappresentato dalle bande criminali, che hanno acquisito enorme peso all'interno della società salvadoregna, in quanto legate al traffico di stupefacenti e armi e al controllo dei flussi migratori clandestini. Le più grandi sono la Mara Salvatrucha, la M-18 e la Pandilla: bande formate da giovani senza occupazione, con tanto di riti di iniziazione e specifici segni di riconoscimento (vistosi tatuaggi), che contano oltre 180mila affiliati tra El Salvador, Honduras e Guatemala. Sul territorio non sono presenti gruppi terroristici nazionali o regionali, né rischi legati al terrorismo internazionale di matrice islamica. Il Paese presenta anche un elevato rischio sismico. Non sono richieste vaccinazioni obbligatorie, fatta eccezione per i viaggiatori che provengono da aree dove la febbre gialla è endemica.
Capitale: San Salvador
Ordinamento: Repubblica
Superficie: 21.041 km²
Popolazione: 6.090.646
Religioni: cattolica (57%), protestante (21%)
Lingue: spagnolo
Moneta: dollaro
PIL: 7.600 USD
Livello di criticità: Alto
Solo nel 1841, in seguito al dissolvimento della Confederazione delle Province Unite dell'America Centrale, El Salvador diviene una nazione sovrana indipendente. Epica per il Paese è la rivoluzione di indios e contadini del 1932 guidata da Augustín Farabundo Martí per sovvertire la politica discriminatoria dei governatori locali, dell’esercito e degli investitori stranieri. Ciò nonostante, la storia del Paese è connotata da dittature militari e ripetuti colpi di stato. Nel 1967 El Salvador e Honduras firmano la Convenzione bilaterale sull’immigrazione, ma nel 1969 gli oltre 300mila salvadoregni che si erano insediati in Honduras vengono espulsi e le loro terre confiscate. In risposta a ciò, durante le qualificazioni ai Mondiali di calcio del 1970, a seguito del confronto tra le rispettive nazionali scoppia la cosiddetta “guerra del calcio”: El Salvador invade l’Honduras e per cinque giorni bombarda il suo aeroporto. La guerra dura cento ore e si conclude in un nulla di fatto.Nel 1979 una giunta formata da civili e militari rovescia il governo del generale Carlos Romero e sale al potere José Napoleon Duarte. Frattanto, i partiti dell’opposizione fondano la Federación Democrática Revolucionaria, guidata dal Frente Farabundo Martì de Liberacion Nacional (FMLN). Nel 1980, a seguito dell’uccisione dell’arcivescovo Oscar Romero, che si batteva per il rispetto dei diritti umani, viene innescata una nuova guerra civile e solo nell’aprile del 1990 hanno inizio i negoziati tra il governo e l’FMLN con la mediazione dell’ONU. Il cessate il fuoco è firmato il 16 gennaio 1992. Nel 1994, nel 1999 e nel 2004 a vincere le elezioni presidenziali sono i candidati del partito ARENA (Alleancia Nacional Republicana) di estrema destra. Nel 2009 viene invece eletto Mauricio Funes, membro del FMLN, attualmente in carica.Il 6 marzo ha vinto il ballottaggio per le presidenziali l'ex guerrigliero Salvador Sanchez Ceren del FMLN con uno strettissimo margine, circa 6mila voti di vantaggio contro l'esponente di ARENA.
Storicamente, El Salvador fonda la propria economia sulla produzione e l’esportazione del caffè. Nonostante questa importante risorsa, il Paese è bloccato sul piano agricolo a causa dell’oligopolio di pochi latifondisti che non consente un’equa distribuzione delle terre e del reddito. L’industria principale è quella alimentare, ma esistono anche piccoli stabilimenti chimici (specie per la produzione di fertilizzanti) e petrolchimici (raffineria), e si stanno diffondendo le “maquiladoras”, attività finanziate da capitali stranieri incentrate sull'assemblaggio di prodotti destinati ai mercati esteri. Sul fronte energetico, nel 2007 a Berlin è stato inaugurato un impianto geotermico costruito in collaborazione con l’ENEL. Il movimento commerciale estero si svolge principalmente con Stati Uniti, Honduras, Guatemala, Nicaragua e Messico. Le esportazioni riguardano soprattutto colture commerciali come caffè, cotone (fibra e tessuti), zucchero e pesce, mentre le importazioni sono essenzialmente costituite da materie prime e prodotti industriali di largo consumo. L’inflazione è intorno all’1,2%.
El Salvador viene considerato dal Dipartimento di Stato americano uno dei dieci Paesi più violenti al mondo, ed è il secondo per numero di omicidi pro-capite (71 ogni 100mila abitanti nel 2011). Nella capitale San Salvador, come nelle zone turistiche lungo la costa e lungo il confine con il Guatemala, il rischio di rimanere vittime di episodi di criminalità è molto elevato. Il fenomeno più preoccupante è rappresentato dalle bande criminali, che hanno acquisito enorme peso all'interno della società salvadoregna, in quanto legate al traffico di stupefacenti e armi e al controllo dei flussi migratori clandestini. Le più grandi sono la Mara Salvatrucha, la M-18 e la Pandilla: bande formate da giovani senza occupazione, con tanto di riti di iniziazione e specifici segni di riconoscimento (vistosi tatuaggi), che contano oltre 180mila affiliati tra El Salvador, Honduras e Guatemala. Sul territorio non sono presenti gruppi terroristici nazionali o regionali, né rischi legati al terrorismo internazionale di matrice islamica. Il Paese presenta anche un elevato rischio sismico. Non sono richieste vaccinazioni obbligatorie, fatta eccezione per i viaggiatori che provengono da aree dove la febbre gialla è endemica.