Finlandia
Europa
La Finlandia fu conquistata dagli svedesi nel X secolo e poi dalla Russia di Alessandro I nel 1809, divenendo un granducato fino all’indipendenza ottenuta nel 1917. Formata la Repubblica nel 1919, dopo una breve guerra civile, la Finlandia combatté contro Germania e URSS durante la seconda guerra mondiale, ma alla sua conclusione dovette fare diverse concessioni territoriali all’Unione Sovietica e subire negli anni successivi vari tentativi di ingerenza nella propria politica. La fine della guerra fredda e dell’influenza sovietica spinsero il Paese a ripensare l’economia interna e la politica estera, in modo da avvicinarsi all’Europa Occidentale e all’Unione Europea, della quale divenne membro nel 1995. La Finlandia ha un parlamento monocamerale composto da 200 rappresentanti. Le ultime elezioni si sono svolte nell’aprile 2011 e hanno visto la vittoria del partito conservatore Coalizione Nazionale, che ha ottenuto 44 seggi e governa una coalizione che include il Partito Socialdemocratico e i Verdi. Alla stessa coalizione appartiene anche il Presidente in carica, Sauli Vainamo Niinisto, eletto nel febbraio 2012. Le elezioni legislative del 19 aprile 2015 sono state vinte dal Partito di Centro di Juha Sipila.
Dopo il crollo dell’URSS, la Finlandia ha visto ridursi lo scambio con il suo maggiore partner commerciale e il proprio Pil crollare del 10% all’inizio degli anni Novanta. Da qui la spinta verso un ammodernamento e lo sviluppo del settore dell’alta tecnologia. Oggi la Finlandia è un Paese altamente industrializzato, i cui settori più sviluppati sono quelli del legname, della metallurgia, della cantieristica, della progettazione, dell’elettronica e delle telecomunicazioni. L’economia è dipendente dalle esportazioni e la crisi finanziaria non ha mancato di far sentire i suoi effetti, anche se rimane uno dei Paesi europei che ha sopportato meglio gli effetti negativi. Nel 2011 il Pil è cresciuto del 2,9%, grazie anche alla ripresa della domanda interna e a un incremento degli investimenti. Il governo ha portato avanti una serie di misure per la riduzione del debito pubblico, in particolare un inasprimento fiscale e tagli alla spesa. La Finlandia è l’unico stato nordico ad avere adottato l’euro.
La Finlandia non presenta particolari criticità dal punto di vista del rischio criminalità comune o rischio terrorismo. Il sistema politico finlandese è stabile. Uno dei punti deboli rimane, data l’importanza delle esportazioni, l’esposizione alla congiuntura economica internazionale.
Capitale: Helsinki
Ordinamento: Repubblica presidenziale
Superficie: 338.145 km²
Popolazione: 5.266.114
Religioni: luterana, ortodossa
Lingue: finlandese, svedese, sami
Moneta: euro (EUR)
PIL: 36.500 USD
Livello di criticità: Basso
La Finlandia fu conquistata dagli svedesi nel X secolo e poi dalla Russia di Alessandro I nel 1809, divenendo un granducato fino all’indipendenza ottenuta nel 1917. Formata la Repubblica nel 1919, dopo una breve guerra civile, la Finlandia combatté contro Germania e URSS durante la seconda guerra mondiale, ma alla sua conclusione dovette fare diverse concessioni territoriali all’Unione Sovietica e subire negli anni successivi vari tentativi di ingerenza nella propria politica. La fine della guerra fredda e dell’influenza sovietica spinsero il Paese a ripensare l’economia interna e la politica estera, in modo da avvicinarsi all’Europa Occidentale e all’Unione Europea, della quale divenne membro nel 1995. La Finlandia ha un parlamento monocamerale composto da 200 rappresentanti. Le ultime elezioni si sono svolte nell’aprile 2011 e hanno visto la vittoria del partito conservatore Coalizione Nazionale, che ha ottenuto 44 seggi e governa una coalizione che include il Partito Socialdemocratico e i Verdi. Alla stessa coalizione appartiene anche il Presidente in carica, Sauli Vainamo Niinisto, eletto nel febbraio 2012. Le elezioni legislative del 19 aprile 2015 sono state vinte dal Partito di Centro di Juha Sipila.
Dopo il crollo dell’URSS, la Finlandia ha visto ridursi lo scambio con il suo maggiore partner commerciale e il proprio Pil crollare del 10% all’inizio degli anni Novanta. Da qui la spinta verso un ammodernamento e lo sviluppo del settore dell’alta tecnologia. Oggi la Finlandia è un Paese altamente industrializzato, i cui settori più sviluppati sono quelli del legname, della metallurgia, della cantieristica, della progettazione, dell’elettronica e delle telecomunicazioni. L’economia è dipendente dalle esportazioni e la crisi finanziaria non ha mancato di far sentire i suoi effetti, anche se rimane uno dei Paesi europei che ha sopportato meglio gli effetti negativi. Nel 2011 il Pil è cresciuto del 2,9%, grazie anche alla ripresa della domanda interna e a un incremento degli investimenti. Il governo ha portato avanti una serie di misure per la riduzione del debito pubblico, in particolare un inasprimento fiscale e tagli alla spesa. La Finlandia è l’unico stato nordico ad avere adottato l’euro.
La Finlandia non presenta particolari criticità dal punto di vista del rischio criminalità comune o rischio terrorismo. Il sistema politico finlandese è stabile. Uno dei punti deboli rimane, data l’importanza delle esportazioni, l’esposizione alla congiuntura economica internazionale.