Laos
Asia sud-est
Il Laos è stato soggetto per lungo tempo all’influenza e al dominio del vicino Siam fino alla fine del 1800, quando divenne parte dell’Indocina francese come protettorato. Divenne poi indipendente con gli accordi di Ginevra del 1954, cadendo subito nella spirale di una guerra civile che portò l’economia al collasso. Nel 1975, il partito comunista dei Pathet Lao riuscì a prendere il potere, a porre fine alla monarchia e a proclamare la nascita della Repubblica Democratica Popolare del Laos. Nonostante la sua dichiarata neutralità, il Paese venne coinvolto nel conflitto vietnamita e, oltre ai bombardamenti, sul suo territorio vennero portate avanti varie operazioni segrete da parte degli Stati Uniti. Il partito comunista instaurò un sistema socialista monopartitico allineato al Vietnam che aprì a una parziale liberalizzazione solo verso la fine degli anni Ottanta. Nel 1991 venne promulgata una nuova Costituzione e nel 1992 furono indette le prime elezioni per l’assemblea nazionale. Alla liberalizzazione economica, tuttavia, si è continuato ad affiancare un sistema monopartitico fortemente militarizzato anche se meno rigido ideologicamente. Nel corso degli anni, il governo ha dovuto fronteggiare le rivolte del gruppo etnico degli hmong che avevano il supporto di alcuni esponenti della CIA e degli esuli legati alla famiglia reale. Ad oggi, nonostante la firma degli accordi di pace, vi sono ancora sacche di resistenza hmong.
Il sistema socialista aveva relegato il Paese ad essere fra i primi dieci più poveri al mondo. Con i primi passi verso la liberalizzazione, l’economia del Laos ha cominciato a crescere con una media del 6% l’anno. Nonostante l’apertura e il dimezzamento della percentuale della popolazione in stato di povertà, il Laos è ancora un territorio sottosviluppato che dipende da un’agricoltura monocoltura (riso) di sussistenza e dagli investimenti e aiuti esteri (in primis del FMI e dell’Asian Development Bank). Anche le infrastrutture, soprattutto nel settore dell’energia e delle vie di comunicazione, devono essere migliorate per poter favorire lo sviluppo imprenditoriale. I maggiori partner commerciali sono Cina, Vietnam e Thailandia. L’industria è ancora in fase di sviluppo, ma il territorio è ricco di minerali e il governo sta cercando di favorire gli investimenti stranieri per lo sfruttamento di carbone, bauxite, oro, stagno e rame. Nel 2011 è stata inaugurata la prima borsa valori laotiana ed entro il 2012 è prevista l’adesione alla World Trade Organization.
Nonostante gli sforzi del governo per la loro identificazione e rimozione, il territorio è ancora disseminato di bombe inesplose sganciate dall’aviazione militare americana ai tempi del conflitto in Vietnam, soprattutto nelle zone rurali. Da questo punto di vista il Laos è stato il Paese più bombardato del mondo. La situazione per quanto riguarda i rapporti umani è migliorata nell’ultimo decennio, ma rimangono ancora molte discriminazioni nei confronti dei cristiani. Dal 2011 la progettata costruzione dell’impianto idroelettrico di Xayaburi, la prima di 11 dighe lungo il delta del Mekong, ha creato tensioni sia con i gruppi ambientalisti che con i paesi confinanti e la comunità internazionale, che temono un impatto ambientale negativo transfrontaliero, oltre alle ripercussioni sulla sicurezza alimentare.
Capitale: Vientiane
Ordinamento: Repubblica socialista
Superficie: 236.800 km²
Popolazione: 6.586.266
Religioni: buddista, cristiana
Lingue: laotiano, lingue locali
Moneta: kip (LAK)
PIL: 2.700 USD
Livello di criticità: Medio
Il Laos è stato soggetto per lungo tempo all’influenza e al dominio del vicino Siam fino alla fine del 1800, quando divenne parte dell’Indocina francese come protettorato. Divenne poi indipendente con gli accordi di Ginevra del 1954, cadendo subito nella spirale di una guerra civile che portò l’economia al collasso. Nel 1975, il partito comunista dei Pathet Lao riuscì a prendere il potere, a porre fine alla monarchia e a proclamare la nascita della Repubblica Democratica Popolare del Laos. Nonostante la sua dichiarata neutralità, il Paese venne coinvolto nel conflitto vietnamita e, oltre ai bombardamenti, sul suo territorio vennero portate avanti varie operazioni segrete da parte degli Stati Uniti. Il partito comunista instaurò un sistema socialista monopartitico allineato al Vietnam che aprì a una parziale liberalizzazione solo verso la fine degli anni Ottanta. Nel 1991 venne promulgata una nuova Costituzione e nel 1992 furono indette le prime elezioni per l’assemblea nazionale. Alla liberalizzazione economica, tuttavia, si è continuato ad affiancare un sistema monopartitico fortemente militarizzato anche se meno rigido ideologicamente. Nel corso degli anni, il governo ha dovuto fronteggiare le rivolte del gruppo etnico degli hmong che avevano il supporto di alcuni esponenti della CIA e degli esuli legati alla famiglia reale. Ad oggi, nonostante la firma degli accordi di pace, vi sono ancora sacche di resistenza hmong.
Il sistema socialista aveva relegato il Paese ad essere fra i primi dieci più poveri al mondo. Con i primi passi verso la liberalizzazione, l’economia del Laos ha cominciato a crescere con una media del 6% l’anno. Nonostante l’apertura e il dimezzamento della percentuale della popolazione in stato di povertà, il Laos è ancora un territorio sottosviluppato che dipende da un’agricoltura monocoltura (riso) di sussistenza e dagli investimenti e aiuti esteri (in primis del FMI e dell’Asian Development Bank). Anche le infrastrutture, soprattutto nel settore dell’energia e delle vie di comunicazione, devono essere migliorate per poter favorire lo sviluppo imprenditoriale. I maggiori partner commerciali sono Cina, Vietnam e Thailandia. L’industria è ancora in fase di sviluppo, ma il territorio è ricco di minerali e il governo sta cercando di favorire gli investimenti stranieri per lo sfruttamento di carbone, bauxite, oro, stagno e rame. Nel 2011 è stata inaugurata la prima borsa valori laotiana ed entro il 2012 è prevista l’adesione alla World Trade Organization.
Nonostante gli sforzi del governo per la loro identificazione e rimozione, il territorio è ancora disseminato di bombe inesplose sganciate dall’aviazione militare americana ai tempi del conflitto in Vietnam, soprattutto nelle zone rurali. Da questo punto di vista il Laos è stato il Paese più bombardato del mondo. La situazione per quanto riguarda i rapporti umani è migliorata nell’ultimo decennio, ma rimangono ancora molte discriminazioni nei confronti dei cristiani. Dal 2011 la progettata costruzione dell’impianto idroelettrico di Xayaburi, la prima di 11 dighe lungo il delta del Mekong, ha creato tensioni sia con i gruppi ambientalisti che con i paesi confinanti e la comunità internazionale, che temono un impatto ambientale negativo transfrontaliero, oltre alle ripercussioni sulla sicurezza alimentare.