Nicaragua

America Centrale
Dopo la formale indipendenza dalla Spagna nel 1821, il Nicaragua passò a far parte dell'Impero Messicano e poi delle Province Unite dell'America Centrale, fino all'ottenimento della piena autonomia nel 1838. Da quel momento la storia del Paese, in ragione della sua importanza geopolitica, fu caratterizzata dai continui tentativi di ingerenza da parte degli Stati Uniti per la costruzione di un canale che collegasse l’Oceano Atlantico al Pacifico. Nel 1909 furono inviate navi da guerra e marines, che rimasero in Nicaragua fino al 1933, quando furono costretti al ritiro da un movimento di guerriglia guidato da Augusto Cesar Sandino. L'anno successivo Sandino venne assassinato e gli Stati Uniti, prima di lasciare il Paese, crearono la Guardia Nacional, una forza militare guidata dal Generale Anastasio Somoza Garcia che nel 1936 assunse la presidenza. Iniziò così la gestione del potere da parte della famiglia Somoza che si protrasse fino al 1979 e si contraddistinse per una conduzione di tipo nepotistico e clientelare delle istituzioni.La nascita nel 1961 del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN), d’ispirazione marxista, e la guerriglia che quest'ultimo portò avanti contro il governo, costrinse all'esilio il presidente e alla costituzione di una Giunta provvisoria dei Sandinisti nel 1979, che ottennero la vittoria alle elezioni del 1984 e guidarono il Paese fino al 1990, nonostante l’opposizione dei Contras, ovvero gruppi controrivoluzionari armati dalla CIA e sostenuti dagli USA. Il Fronte Sandinista è tornato al potere nel 2006 con l'elezione di Daniel Ortega, leader del FSLN, tuttora in carica.
Il Nicaragua è tra i Paesi più poveri e arretrati del Centro America: sulla economia nicaraguense pesano la lunga guerra civile, le politiche sbagliate a partire dagli anni Ottanta, e la collocazione geografica vulnerabile ai disastri naturali, che non attrae investimenti esteri. Economicamente, il Paese non dispone di particolari risorse naturali e si basa sull'agricoltura, sulla lavorazione del manto forestale, sulla zootecnia. Il comparto industriale è limitato alla lavorazione dei prodotti locali come zucchero, tabacco, carne, cotone, e alla presenza di alcuni cementifici. Scarse le estrazioni di argento e oro.
Il Paese si trova a fronteggiare l'accresciuto tasso di diffusione della criminalità dovuto anche alla mancata presenza capillare delle forze di sicurezza sul territorio. A causa della controversa figura del Presidente Ortega, accusato di corruzione e di connivenza con i cartelli del narcotraffico, è elevato il rischio di manifestazioni di protesta che potrebbero degenerare in episodi di violenza. La Corte Suprema ha recentemente varato alcune sentenze che consentono al presidente in carica di ricandidarsi e concorrere per il terzo mandato consecutivo, nonostante la Costituzione nicaraguense promulgata nel 1995 lo escluda. La situazione è perciò tesa, anche a causa delle contestate elezioni comunali del 2008 e delle politiche del 2011 in cui si sarebbero verificati brogli elettorali. Nel novembre 2010 tensioni diplomatiche relative alle dispute territoriali con il Costa Rica hanno coinvolto il Paese, ma tale situazione al momento non presenta rischi diretti per la sicurezza. Il Nicaragua è a rischio sismico.
Capitale: Managua
Ordinamento: Repubblica
Superficie: 130.370 km²
Popolazione: 5.727.707
Religioni: cattolica (59%), evangelica (22%)
Lingue: spagnolo
Moneta: córdoba nicaraguense (NIO)
PIL: 3.200 USD
Livello di criticità: Medio
Dopo la formale indipendenza dalla Spagna nel 1821, il Nicaragua passò a far parte dell'Impero Messicano e poi delle Province Unite dell'America Centrale, fino all'ottenimento della piena autonomia nel 1838. Da quel momento la storia del Paese, in ragione della sua importanza geopolitica, fu caratterizzata dai continui tentativi di ingerenza da parte degli Stati Uniti per la costruzione di un canale che collegasse l’Oceano Atlantico al Pacifico. Nel 1909 furono inviate navi da guerra e marines, che rimasero in Nicaragua fino al 1933, quando furono costretti al ritiro da un movimento di guerriglia guidato da Augusto Cesar Sandino. L'anno successivo Sandino venne assassinato e gli Stati Uniti, prima di lasciare il Paese, crearono la Guardia Nacional, una forza militare guidata dal Generale Anastasio Somoza Garcia che nel 1936 assunse la presidenza. Iniziò così la gestione del potere da parte della famiglia Somoza che si protrasse fino al 1979 e si contraddistinse per una conduzione di tipo nepotistico e clientelare delle istituzioni.La nascita nel 1961 del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN), d’ispirazione marxista, e la guerriglia che quest'ultimo portò avanti contro il governo, costrinse all'esilio il presidente e alla costituzione di una Giunta provvisoria dei Sandinisti nel 1979, che ottennero la vittoria alle elezioni del 1984 e guidarono il Paese fino al 1990, nonostante l’opposizione dei Contras, ovvero gruppi controrivoluzionari armati dalla CIA e sostenuti dagli USA. Il Fronte Sandinista è tornato al potere nel 2006 con l'elezione di Daniel Ortega, leader del FSLN, tuttora in carica.
Il Nicaragua è tra i Paesi più poveri e arretrati del Centro America: sulla economia nicaraguense pesano la lunga guerra civile, le politiche sbagliate a partire dagli anni Ottanta, e la collocazione geografica vulnerabile ai disastri naturali, che non attrae investimenti esteri. Economicamente, il Paese non dispone di particolari risorse naturali e si basa sull'agricoltura, sulla lavorazione del manto forestale, sulla zootecnia. Il comparto industriale è limitato alla lavorazione dei prodotti locali come zucchero, tabacco, carne, cotone, e alla presenza di alcuni cementifici. Scarse le estrazioni di argento e oro.
Il Paese si trova a fronteggiare l'accresciuto tasso di diffusione della criminalità dovuto anche alla mancata presenza capillare delle forze di sicurezza sul territorio. A causa della controversa figura del Presidente Ortega, accusato di corruzione e di connivenza con i cartelli del narcotraffico, è elevato il rischio di manifestazioni di protesta che potrebbero degenerare in episodi di violenza. La Corte Suprema ha recentemente varato alcune sentenze che consentono al presidente in carica di ricandidarsi e concorrere per il terzo mandato consecutivo, nonostante la Costituzione nicaraguense promulgata nel 1995 lo escluda. La situazione è perciò tesa, anche a causa delle contestate elezioni comunali del 2008 e delle politiche del 2011 in cui si sarebbero verificati brogli elettorali. Nel novembre 2010 tensioni diplomatiche relative alle dispute territoriali con il Costa Rica hanno coinvolto il Paese, ma tale situazione al momento non presenta rischi diretti per la sicurezza. Il Nicaragua è a rischio sismico.