Suriname
Sud America
Ex colonia europea conosciuta anche come Guyana olandese, il Suriname - anche per staccarsi da quel retaggio - prende il nome dal fiume che lo attraversa. Divenuto indipendente nel 1975 come repubblica parlamentare, il governo viene rovesciato solo dopo cinque anni da un golpe militare. Dési Buoterse diviene presidente e i militari tornano a essere i veri detentori del potere. Le sanzioni imposte da Stati Uniti e Olanda portano l’economia in recessione e creano le condizioni per il cambiamento. Nel 1987 i militari accettano di indire le elezioni, ma il nuovo governo democratico viene rovesciato ancora una volta dai militari nel 1991. Nel 1999, a seguito di proteste di piazza per le precarie condizioni economiche, il Paese va alle urne anticipatamente, eleggendo come presidente Ronald Venetiaan. Nonostante la stabilizzazione dell’economia, gli standard di vita della popolazione non subiscono sostanziali miglioramenti. Pur subendo una progressiva perdita di consenso, la coalizione governativa riesce a tenere nelle elezioni del 2005. Nel 2010 Dési Bouterse, che aveva guidato il golpe del 1980, ottiene la maggioranza in parlamento e diventa il nuovo presidente, nonostante le accuse di narcotraffico (per le quali è condannato in contumacia nei Paesi Bassi) e un processo in corso per l’omicidio di alcuni oppositori politici. Per protesta, l’Olanda ha poi ritirato il proprio ambasciatore e sospeso gli aiuti a Suriname.
L'economia del Suriname si basa prevalentemente sull'industria mineraria, che estrae allumina, bauxite, oro e petrolio, e costituisce circa l’85% delle esportazioni. Banane e riso sono altri importanti prodotti da esportazione. I principali partner commerciali, nonostante le tese relazioni diplomatiche e politiche, restano l’Olanda, gli Stati Uniti e i paesi caraibici. Il patrimonio forestale del Paese è molto ricco, ma scarsamente sfruttato per mancanza di adeguati investimenti. Dopo una flessione nel 2009, dovuta in gran parte alla caduta dei prezzi dei prodotti esportati, il Suriname ha avuto una crescita del 4,4% nel 2010. Ciò nonostante, il deficit continua a essere la prima preoccupazione del governo, che ha svalutato la moneta del 20% e aumentato le tasse. Il trend economico del futuro dipenderà dall’attuazione di politiche fiscali e monetarie appropriate e dall’introduzione di misure per la liberalizzazione del mercato, a sostegno della concorrenza.
Il Paese è abbastanza stabile dal punto di vista della sicurezza, ma è considerato un crocevia per il traffico di droga diretta dall’America Latina in Europa e per il traffico di armi. La criminalità è a livelli standard. All’interno del Paese sono presenti focolai di malaria e la febbre dengue è endemica (ma il rischio di trasmissione è basso). Il Paese è, inoltre, a rischio di piogge torrenziali e inondazioni.
Capitale: Paramaribo
Ordinamento: Repubblica
Superficie: 163.820 km²
Popolazione: 560.157
Religioni: induista, protestante, cattolica
Lingue: olandese (ufficiale), altre
Moneta: dollaro surinamese (SRD)
PIL: 11.800 USD
Livello di criticità: Medio
Ex colonia europea conosciuta anche come Guyana olandese, il Suriname - anche per staccarsi da quel retaggio - prende il nome dal fiume che lo attraversa. Divenuto indipendente nel 1975 come repubblica parlamentare, il governo viene rovesciato solo dopo cinque anni da un golpe militare. Dési Buoterse diviene presidente e i militari tornano a essere i veri detentori del potere. Le sanzioni imposte da Stati Uniti e Olanda portano l’economia in recessione e creano le condizioni per il cambiamento. Nel 1987 i militari accettano di indire le elezioni, ma il nuovo governo democratico viene rovesciato ancora una volta dai militari nel 1991. Nel 1999, a seguito di proteste di piazza per le precarie condizioni economiche, il Paese va alle urne anticipatamente, eleggendo come presidente Ronald Venetiaan. Nonostante la stabilizzazione dell’economia, gli standard di vita della popolazione non subiscono sostanziali miglioramenti. Pur subendo una progressiva perdita di consenso, la coalizione governativa riesce a tenere nelle elezioni del 2005. Nel 2010 Dési Bouterse, che aveva guidato il golpe del 1980, ottiene la maggioranza in parlamento e diventa il nuovo presidente, nonostante le accuse di narcotraffico (per le quali è condannato in contumacia nei Paesi Bassi) e un processo in corso per l’omicidio di alcuni oppositori politici. Per protesta, l’Olanda ha poi ritirato il proprio ambasciatore e sospeso gli aiuti a Suriname.
L'economia del Suriname si basa prevalentemente sull'industria mineraria, che estrae allumina, bauxite, oro e petrolio, e costituisce circa l’85% delle esportazioni. Banane e riso sono altri importanti prodotti da esportazione. I principali partner commerciali, nonostante le tese relazioni diplomatiche e politiche, restano l’Olanda, gli Stati Uniti e i paesi caraibici. Il patrimonio forestale del Paese è molto ricco, ma scarsamente sfruttato per mancanza di adeguati investimenti. Dopo una flessione nel 2009, dovuta in gran parte alla caduta dei prezzi dei prodotti esportati, il Suriname ha avuto una crescita del 4,4% nel 2010. Ciò nonostante, il deficit continua a essere la prima preoccupazione del governo, che ha svalutato la moneta del 20% e aumentato le tasse. Il trend economico del futuro dipenderà dall’attuazione di politiche fiscali e monetarie appropriate e dall’introduzione di misure per la liberalizzazione del mercato, a sostegno della concorrenza.
Il Paese è abbastanza stabile dal punto di vista della sicurezza, ma è considerato un crocevia per il traffico di droga diretta dall’America Latina in Europa e per il traffico di armi. La criminalità è a livelli standard. All’interno del Paese sono presenti focolai di malaria e la febbre dengue è endemica (ma il rischio di trasmissione è basso). Il Paese è, inoltre, a rischio di piogge torrenziali e inondazioni.