Lunedì 3 maggio è andata in onda su Rai 3 una puntata di Report che ha mostrato in esclusiva un incontro tra l’ex premier Matteo Renzi e Marco Mancini, un agente dei servizi segreti. Un incontro avvenuto nel dicembre scorso nel corso del quale, secondo gli autori dell’inchiesta di Giorgio Mottola e Danilo Procaccianti, Mancini avrebbe cercato nel leader di Italia Viva una sponda per ottenere un avanzamento di carriera all’Aise o all’Aisi, o in alternativa per diventare vicedirettore del Dis, organismo nel quale opera attualmente. Il 5 luglio del 2006 Mancini era stato arrestato con l’accusa di concorso in sequestro di persona riguardo al rapimento di Abu Omar, vicenda dalla quale era stato però successivamente assolto. Italia Viva si è schierata subito al fianco del suo leader e con un’interrogazione a firma di Luciano Nobili e indirizzata al ministero dell’Economia e delle Finanze, ha chiesto chiarimenti in merito a una presunta fattura da 45mila euro che Report avrebbe emesso a una società lussemburghese per confezionare servizi contro Renzi. Qual è l’obiettivo dell’inchiesta di Report? Assestare un colpo all’immagine e alla credibilità di Renzi? Oppure mandare al tappeto il suo partito? Per capire di più di questa formazione politica, forse poco «attraente» per gli elettori ma mostrarsi determinante nei cambi di governo di questa legislatura, ecco la prefazione del libro L’Italia è Viva! di Mattia Mor, pubblicato d Paesi Edizioni, firmata da Teresa Bellanova, attuale viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

«È impossibile vincere le grandi scommesse della vita senza correre dei rischi, e le più grandi scommesse sono quelle relative alla casa e alla famiglia» disse una volta Theodore Roosevelt, il più giovane presidente nella storia degli Stati Uniti d’America. Su questo, aveva ragione da vendere. Casa e famiglia sono il nucleo della nostra esistenza, e non c’è scommessa più onorevole del rischiare tutto per ciò che abbiamo di più caro. Politicamente parlando, il discorso non è molto diverso: sono convinta che anche un partito possa e debba essere casa tua. Un luogo accogliente e inclusivo, con le nestre sempre aperte sul mondo. Dove la porta non è chiusa a chiave e dove la famiglia che vi abita è composta da persone di buona volontà, che abbiano voglia di condividere un percorso insieme. Ecco lo spirito e il motivo per cui abbiamo scelto di dar vita a ItaliaViva: costruire una nuova casa per le donne e gli uomini di questo Paese. Giovane, innovativa, femminista ed ecologista, dove crescano e si sviluppino grandi idee per l’Italia e l’Europa. Un’eredità da lasciare alle generazioni future, alle ragazze e ai ragazzi che ancora non abbiamo cresciuto. Una casa dove la notte si possano partorire sogni e il mattino realizzarli. Dove abiti a pieno titolo quel riformismo di cui il Paese, e noi tutti, abbiamo bisogno. Il che signi ca innanzitutto saper ascoltare e rispondere alle domande scomode e incalzanti del presente, senza illudersi di avere già le risposte pronte e a portata di mano.

È il nostro modo di preparare il futuro, ascoltare e dare risposte al presente. Perché, sia chiaro, abbiamo l’obbligo etico e morale di rivitalizzare questo Paese dal sonno della ragione. E per questo guardiamo a quell’Italia viva e vitale – fatta di passioni e di partecipazione, di competenza e di cultura, di eccellenze e di coraggio, di ascolto e compassione – che ha atteso a lungo un segnale per mettere a fattor comune il proprio impegno. Quel segnale siamo noi.

Abbiamo deciso di guardare avanti per costruire insieme alle persone che ne abbiano davvero voglia questa casa, per- ché crediamo fermamente che la politica si possa e si debba rifondare: senza più compromessi sui valori ma con idee e fatti concreti, che non possono essere mercanteggiati o sviliti da insensate logiche condominiali. Crediamo fermamente che i due pilastri della Repubblica siano il senso dello Stato e l’amore per la democrazia, su cui la nostra comunità poggia il proprio vissuto e trova le pro- prie radici.Allo stesso modo, dare solide basi alla propria casa è il primo e più importante passo da compiere per costruire qualcosa di durevole. L’annus horribilis che ci apprestiamo a lasciare alle spalle ci ha visti protagonisti di una vittoria importante. L’abbiamo ottenuta in parlamento, contrastando il populismo e il suo al ere Matteo Salvini.

È stata una battaglia necessaria per salvare l’Italia dalle derive dell’odio sociale, della chiusura a chi è diverso, della s ducia verso l’Europa, dell’incentivo a fare i furbi, ma non può certo bastare. Non dobbiamo accontentarci mai, né abbassare la guardia. Al contrario, adesso si tratta di schierare le migliori energie di cui disponiamo per raggiungere al più presto l’obiettivo di dare al Paese sviluppo e pari opportunità per tutte e tutti. Non ci intimorisce il domani, non ci spaventa ripartire da zero. Occorre un «ritorno al futuro» per ricominciare daccapo, con più convinzione che mai. Abbiamo usato quest’espressione già in passato, inaugurando la nona edizione della Leopolda, con l’idea che l’appuntamento successivo, la Leopolda 10, potesse consolidare quella visione, indipendentemente da ciò che sarebbe accaduto nell’arena politica. Ci siamo arrivati, pur passando in mezzo a molte vicissitudini, e da questo è nata Italia Viva. Un progetto giovane, certo. Ma vero.

Diceva Giorgio La Pira che «i giovani sono come le rondini, vanno verso la primavera». Noi vogliamo fare lo stesso, ampliare l’orizzonte politico andando verso una nuova stagione. Di riforme, solidarietà, inclusione, crescita, partecipazione, buona politica. Ecco perché per ogni nuovo ingresso nella casa, cioè per ciascun tesserato al partito, noi pianteremo un albero, nella speranza e con la volontà di uscire simbolicamente dal sotto- bosco dei palazzi, dando al contempo un piccolo contributo al pianeta. In questo modo potremo essere eri del bosco che mettiamo a dimora per quell’ossigeno indispensabile a far respirare una nuova aria nel Paese: fresca, pura e salutare. Un bosco da coltivare e lasciare in eredità.

Per troppo tempo siamo stati ostaggio di un clima pesante, fatto di polemiche strumentali e dietrologie care solo a chi è barricato nei palazzi. Io preferisco guardare fuori, andando incontro a chi vorrà percorrere insieme a noi una strada mai battuta, incontro a chi non si riconosce nella politica della paura e della chiusura. Lo faremo con scarpe comode, passo dopo passo. Dove arriveremo, dipenderà solo da noi. Ma le idee e la forza per realizzarle non mancano, come leggerete nelle pagine che seguono. In questo prezioso lavoro di Mattia Mor, infatti, uno dei più convinti sostenitori di Italia Viva, scoprirete sia la sua storia personale, che è perfetta metafora del percorso, personale e politico, che ha portato ora alla nascita del nostro progetto, sia la mappa valoriale di Italia Viva, per orientarsi nel viaggio che stiamo compiendo. Mattia racconta come da anni gioca la sua battaglia contro la retorica del lamento e del declino, spirito che viene condiviso dalle testimonianze di personalità illustri che stanno rendendo grande l’Italia con il proprio impegno e che credono nel futuro che ci attende. Questo libro racconta l’autenticità di un progetto che è qualcosa di più di un piano politico: è un inno all’ottimismo e all’allegria, alle donne e all’ambiente, ai giovani e allo svi- luppo, a chi si rimbocca le maniche per fare. Siamo la casa del futuro, non quella della nostalgia. Perché la politica è futuro, per definizione. E sta arrivando.

Tratto dal libro
L’Italia è Viva! di Mattia Mor
La genesi del partito. Le idee oltre la politica. Le sfide per il futuro.