La comunità dell’intelligence statunitense è tra le più complesse e frazionate del mondo. Secondo gli elenchi ufficiali, vi fanno parte a pieno titolo ben sedici agenzie. Nel 2017, il budget destinato dal governo americano all’intero sistema di intelligence degli Stati Uniti sarà, secondo le richieste già ufficializzate, di 53 miliardi di dollari. Questa spesa sarà coperta in buona parte dall’intelligence militare che riceverà 17,7 miliardi di dollari. Tra i settori che beneficeranno maggiormente dei nuovi investimenti vi saranno il controterrorismo, la sicurezza delle reti informative (umane e tecnologiche), la contro-proliferazione nucleare, batteriologica e chimica. Ecco una rassegna delle principali caratteristiche che contraddistinguono le sedici agenzie d’intelligence del Paese.
1) Air Force Intelligence
La US Air Force Intelligence si occupa di sorveglianza, riconoscimento e analisi-elaborazione dei dati informatici provenienti dai sistemi e dai sensori aerei e spaziali e dal cyberspazio. Ha ai suoi ordini 50.000 unità, sia civili che militari, non tutte integrate direttamente nella rete di intelligence dell’Aviazione, ma operative all’occorrenza in uno dei 63 Paesi in cui gli USA dispongono di una delle loro 763 basi militari all’estero. Queste basi, in cui prestano servizio nel complesso circa 255mila unità, servono principalmente per controllare le reti di comunicazione strategiche, le aree di produzione di energie convenzionali e rinnovabili e le principali riserve idriche del pianeta.
2) Office of Naval Intelligence
L’Office of Naval Intelligence, il servizio interno della Marina, si occupa di fornire informazioni geopolitiche, strategiche e militari al governo. Ha un servizio tecnico e informatico di notevole rilievo. Anche i Marines dispongono di una struttura di intelligence autonoma denominata Marine Corps Intelligence Activity. Si tratta di un servizio altamente operativo che fornisce supporto diretto alle missioni militari.
3) Coast Guard Intelligence
La Coast Guard Intelligence è responsabile della sicurezza delle popolazioni che risiedono nelle zone costiere e della protezione delle infrastrutture pubbliche che hanno sede lungo le coste.
4) Defense Intelligence Agency
La Defense Intelligence Agency (DIA) risponde al ministero della Difesa e ha il compito di supportare sul piano informativo i decisori militari. Dispone di 16.500 elementi, tra civili e militari, operativi in tutto il mondo. La struttura è la maggior produttrice di dati riservati raccolti all’estero. Il suo direttore presiede il Military Intelligence Board, che coordina tutta la raccolta d’informazioni nel solo settore militare.
5) Army Intelligence
INSCOM (United States Army Intelligence e Security Command) opera con propri dipartimenti all’interno dell’esercito e dell’NSA (National Security Agency). Raccoglie e fornisce informazioni di intelligence destinate ai comandi militari che coordinano operazioni sul campo (anche nel caso di operazioni congiunte con altri eserciti nell’ambito ONU e NATO), effettua operazioni di SIGINT (SIGnals INTelligence, spionaggio di segnali elettromagnetici) e di guerra cibernetica.
6) Department of Energy
La struttura d’intelligence del Dipartimento dell’Energia opera con 30 uffici autonomi su tutto il territorio degli Stati Uniti e si occupa di raccogliere informazioni su: infrastrutture energetiche, tecnologie, dati finanziari sul sistema energetico nazionale e su quello dei suoi alleati o avversari.
7) Department of Homeland Security
Il Department of Homeland Security ha il compito di contrastare le minacce alla popolazione e alle infrastrutture del Paese. Il suo direttore risponde direttamente al presidente e al capo della CIA.
8) Bureau of Intelligence and Research
La rete di intelligence del Dipartimento di Stato è il Bureau of Intelligence and Research. Raccoglie dati soprattutto da fonti aperte, da reti confidenziali, dai report dei diplomatici, dal mondo accademico e da quello giornalistico. Si occupa di previsione strategica e di programmazione della sicurezza nazionale.
9) Office for Intelligence and Analysis
Dal 2004 il Dipartimento del Tesoro opera con una struttura di intelligence interna, l’Office for Intelligence and Analysis. Questa struttura si occupa di: intelligence finanziaria, analisi delle operazioni di riciclaggio nell’economia terroristica, prevenzione di possibili minacce alla stabilità della moneta e agli investimenti interni ed esteri del Paese.
10) National Security Intelligence Office
La Drug Enforcement Administration (DEA) dispone di una rete informativa specifica, il National Security Intelligence Office. Obiettivo della struttura è fornire informazioni per il contrastato dei traffici di droga all’interno del territorio nazionale così come di quelli che arrivano da Paesi esteri.
11) FBI
L’FBI (Federal Bureau of Investigation) è l’agenzia primaria di controspionaggio degli USA. Al pari della CIA, è una struttura sia di intelligence che di law enforcement, dunque di tutela dell’ordine giuridico. Si tratta di un limite – analitico e politico – che contraddistingue nel complesso la comunità d’intelligence americana. Come accade peraltro in gran parte dei Paesi d’Europa, i servizi di intelligence non devono essere infatti uffici di polizia giudiziaria, ma principali strutture di analisi. In altri termini, un servizio davvero efficiente non si occupa dei reati che, anzi, possono rappresentare una straordinaria risorsa informativa, ma del loro rilievo analitico e strategico.
12) NSA
L’NSA (National Security Agency/Central Security Service) si occupa dei sistemi informativi e delle reti informatiche, proteggendo quelli nazionali e cercando di penetrare quelli dei Paesi esteri.
13) NRO
L’NRO (National Reconnaissance Office) raccoglie e analizza i dati provenienti dalle rilevazioni satellitari. Segnala movimenti di truppe, infrastrutture militari attive o in costruzione, emergenze ambientali. Utilizza in gran parte personale della CIA e del Dipartimento di Stato.
14) NGA
La National Geospatial-Intelligence Agency (NGA) è una struttura che offre supporto di intelligence sia per le missioni militari, rispondendo al Dipartimento della Difesa, sia all’Intelligence Community per cui si occupa di GEOINT (Geospatial Intelligence), vale a dire monitoraggio, raccolta e analisi di immagini e informazioni geospaziali. L’NGA fornisce inoltre assistenza per far fronte a calamità naturali o catastrofi provocate dall’uomo, ma anche per la pianificazione e la messa in sicurezza di grandi eventi come le Olimpiadi del 1996 ad Atlanta.
15) CIA
La CIA (Central Intelligence Agency) produce dati e analisi per il governo degli Stati Uniti, raccogliendo informazioni ed elaborandone altre provenienti da altre agenzie al fine di perfezionare il decision making dell’Amministrazione. Il suo direttore (dal 23 gennaio 2017 è Mike Pompeo, nominato dal presidente Donald Trump) è il responsabile di tutta la rete di human intelligence. La CIA è formata dai seguenti direttorati: Analisi, Operazioni, Scienza e Tecnologia, Supporto, Innovazione Informatica, Centro Missioni all’estero (comprese quelle sotto copertura coordinate dal National Clandestine Service). Dei 53 miliardi di budget destinati nel 2017 all’intera rete delle agenzie di intelligence statunitensi, 15 sono destinati alla CIA.
16) Intelligence Community
Negli Stati Uniti, la struttura di collegamentotra le varie agenzie di intelligence nazionali – un organismo di fondamentale rilevanza nei Paesi europei – risponde direttamente al presidente e all’ufficio di coordinamento tra tutti i Direttori delle agenzie. È conosciuta con il nome di Intelligence Community e il suo attuale capo è il generale James R. Clapper.
I fallimenti
Negli ultimi anni si è detto che la comunità di intelligence degli Stati Uniti non abbia previsto le primavere arabe, anche se in un recente volume scritto da un ex vicedirettore della CIA, Michael Morell, le sollevazioni in Nord Africa e Medio Oriente sarebbero state “pensate” dai servizi segreti americani come un tentativo di emarginare e isolare i jihadisti in tutto il mondo islamico. Non ha funzionato, evidentemente. Negli ultimi anni i servizi segreti americani non hanno previsto in tempo la morte di Kim Jong Il (dicembre 2011) e, probabilmente, non hanno delineato il miglior profilo del suo erede Kim Jong Un.
Volendo tornare ancora più indietro nel tempo, l’elenco dei fallimenti dell’intelligence americana sarebbe lunghissimo. Tra gli eventi più significativi vi sono stati: la mancata previsione dell’attacco giapponese a Pearl Harbour del dicembre 1941; il fallimento dell’attacco alla “Baia dei Porci” del 1961, un’operazione che portò l’allora presidente americano John Fitzgerald Kennedy a ridisegnare la CIA e a nominare un nuovo direttore, il businessman John McCone; l’offensiva del Tet del 31 gennaio del 1968, condotta dal Viet Minh comunista contro le forze americane e del Vietnam del Sud; la Guerra dello Yom Kippur del 1973; la rivolta del 1979 contro lo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi; la mancata previsione della invasione sovietica dell’Afghanistan; la caduta rapida e verticale dell’URSS; i test nucleari indiani del 1998; gli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001; la guerra in Iraq del 2003.
Conclusioni
Negli ultimi anni i fallimenti sono stati inframezzati anche da operazioni portate a compimento con successo. Tra queste, le due più importanti negli ultimi anni hanno portato all’uccisione di Osama Bin Laden nel maggio del 2001 e di Abu Musab al-Zarqawi, capo di Al Qaeda in Iraq, nel giugno del 2006.
I servizi segreti americani sono in definitiva una rete accurata di raccolta delle informazioni, molto specializzata per settore ma spesso dimostratasi incapace di rilevare il dato più importante nella sequenza di intelligence. Anche di recente l’Intelligence Community è sembrata inoltre poco adatta a condurre, se non ai massimi livelli politici e strategici, il principale compito che un servizio segreto efficiente deve svolgere: porre in sequenza, e nell’ordine corretto, tutti i dati, in modo da verificarli e, successivamente, conferire loro il giusto rilievo interpretando le intenzioni del competitor a cui sono state sottratte le informazioni. Si tratta, dunque, di servizi tecnicamente evolutissimi ma non del tutto sostenuti da una sapienza politico-strategica all’altezza della quantità e qualità dei dati raccolti.
Marco Giaconi
Laurea in Filosofia moderna e contemporanea presso l’Università di Pisa. Dal 1992 in è prima direttore e poi direttore di ricerca presso il Ce.Mi.S.S. (Centro Militare di Studi Strategici). Nel 2000 è Consigliere del Ministro della Difesa Antonio Martino. Dal 2003 in poi è Consulente della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Autore di numerosi saggi.
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