La storia della festa americana del 4 luglio. L’Independence Day è il giorno in cui gli Stati Uniti d’America festeggiano la conquista dell’indipendenza dalla Gran Bretagna.
«Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo e assuma tra le potenze della Terra lo stato di potenza separata e uguale a cui le leggi della Natura e del dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell’umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione». Così inizia la Dichiarazione di Indipendenza che nel luglio 1776 i rappresentanti di 13 colonie del Nord America ribelli alla Corona britannica sottoscrissero, facendo appello a un tempo e a una ancestrale tradizione anglosassone, ma anche alle più recenti teorie politiche proclamate dalla filosofia illuminista.
JOHN ADAMS E I PADRI DEL DOCUMENTO
Principale autore del testo fu Thomas Jefferson, che poi diventerà terzo presidente degli Stati Uniti, membro di una commissione composta anche da Benjamin Franklin, Robert R. Livingston, Roger Sherman e soprattutto da John Adams (secondo presidente Usa). Se furono soprattutto Jefferson e Franklin i padri intellettuali del documento, fu Adams l’inventore dell’Independence Day che la festeggia. «Sono portato a credere che sarà celebrato dalle generazioni future come una grande festa commemorativa», scrisse in una lettera alla moglie Abigail. «Dovrebbe essere celebrato come il giorno della liberazione, attraverso solenni atti di devozione a dio onnipotente. Dovrebbe essere festeggiato con parate, con spettacoli, giochi, sport, spari, campane, falò e illuminazioni, da un’estremità di questo continente all’altra, oggi e per sempre».

LE DATE DELLA RIVOLUZIONE AMERICANA
Così in effetti è stato. Salvo per il particolare della data. Adams lo aveva fissato per il 2 luglio, giorno in cui il documento venne redatto, invece oggi si festeggia il 4 cioè il giorno della sua pubblicazione. La firma dei delegati arrivò il 2 agosto. La Rivoluzione prese il via con la rivolta del Tè di Boston, il 16 dicembre 1773; i primi scontri armati si registrarono il 19 aprile 1775, la vittoria degli insorti venne riconosciuta da Londra con la firma del Trattato di Parigi il 3 settembre 1783, e la Costituzione entrò in vigore il 21 giugno 1788. Insomma, di date da celebrare ve ne sarebbero parecchie. Ma il popolo degli Stati Uniti ha deciso di scegliere il 4 luglio.
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Maurizio Stefanini
Romano, classe 1961, maturità classica, laurea in Scienze Politiche alla Luiss, giornalista dal 1988. Specialista in America Latina, Terzo Mondo, movimenti politici comparati, approfondimenti storici.
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