Usa 2020: America col fiato sospeso

Usa 2020, il Live Blogging di Babilon

Joe Biden ha vinto in Wisconsin e in Michigan

Joe Biden fino a questo momento ha conquistato 254 grandi elettori, Donald Trump 213. Per essere eletti ne servono 270 e al candidato democratico ne bastano a questo punto 17 per diventare presidente. Dopo le vittorie in Michigan e Wisconsin, che hanno permesso a Biden di aumentare il vantaggio su Trump, lo scrutinio sembra darlo per favorito anche in Nevada e Arizona Biden sta rimontando in Pennsylvania e Georgia. Trump è in vantaggio in North Carolina. Il Michigan, stato che si è rivelato decisivo come era stato previsto, vale 16 grandi elettori. I ritardi nella conta dei voti dimostrano che il sistema sta funzionando, afferma la Cnn.

Trump ha più volte affermato che non necessariamente accetterà il risultato elettorale se dovesse perdere. Ieri anche i responsabili della sua campagna elettorale, in particolare Bill Stepien, hanno sostenuto apertamente la posizione di Trump, chiedendo il riconteggio dei voti in Wisconsin “immediatamente” e di fermare lo scrutinio in Michigan. I responsabili della sua campagna hanno anche messo in dubbio la “trasparenza” del voto in Pennsylvania, muovendo azione legale, e in Georgia.

Biden potrebbe aver ottenuto più voti di qualsiasi altro candidato alla presidenza nella storia degli Stati Uniti. Il record popolare apparteneva a Barack Obama che lo raggiunse nel 2008.

Le manifestazioni a Washington

Durante la prima notte di conteggio dei voti, a Washington, Los Angeles, Raleigh, Portland ci sono state manifestazioni di piazza. I manifestanti si sono radunati davanti a Black lives matter plaza e hanno mostrato uno striscione con uno slogan contro Donald Trump. Le manifestazioni sono state abbastanza pacifiche, ma comunque si sono verificati degli scontri con la polizia, che ha eseguito diversi arresti.

La mappa del voto

Biden ha vinto anche nel Maine. Secondo il Guardian, vincere in Arizona è stato uno dei risultati pìù importanti per Biden, come aver messo Trump in difficoltà in Georgia. Anche il New Yorker sottolinea la vittoria di Biden in Arizona, dove quattro anni fa Trump aveva battuto Hillary Clinton. In due grandi città della Pennsylvania, Philadelphia e Pittsburgh, la conta dei voti è ancora in corso e i risultati non saranno annunciati prima della fine della mattina, ora della east coast, quando per noi sarà sera.

Negli Stati Uniti è conta all’ultimo voto e non è ancora possibile dire chi abbia vinto. Trump ha ottenuto delle vittorie in stati in considerati in bilico, senza però accumulare un vantaggio abbastanza ampio da consentirgli di vincere le elezioni. Come era stato previsto dai sondaggi nelle scorse settimane, per capire chi ha vinto sarà molto probabilmente necessario aspettare la conclusione dello scrutinio negli stati che impiegano più tempo nella conta dei voti: Michigan, Pennsylvania. Trump ha vinto in Florida, in Ohio, due stati must-have come scrive Cnn, e Iowa e anche in North Carolina sarebbe in vantaggio. Florida e North Carolina erano decisivi per Trump per assicurarsi un secondo mandato. Un risultato da tenere in considerazione è quello dell’Arizona, perché si tratta di un territorio considerato legato al partito repubblicano ma dove stanno avvenendo molti cambiamenti e la demografia è in evoluzione e Biden sarebbe in vantaggio. Biden ha vinto anche a New York, come era prevedibile, in California e in tutta la costa occidentale. Ma non è riuscito nell’obiettivo di strappare a Trump il Texas, una roccaforte dei repubblicani. Era stato ipotizzato che tutto si sarebbe deciso in Pennsylvania e in alcuni stati del midwest: Michigan e Wisconsin, dove il candidato repubblicano ha vinto quattro anni fa. Questi stati più il North Carolina valgono 61 grandi elettori e molti media davano Donald Trump in vantaggio. Dopo le vittorie in Florida e in Texas, Trump ha detto: «è chiaro che abbiamo vinto anche in Georgia. Non possono raggiungerci».  Ma l’agenzia AP non ha ancora dichiarato la vittoria in Georgia e questo potrebbe dire che Biden ha qualche chance di guadagnare lo stato tradizionalmente conservatore, scrive il Guardian.

Più di cento milioni di elettori hanno votato prima dell’Election Day, secondo una ricerca di CNN eEdison Research and Catalist.

Che ha detto Donald Trump

In un discorso di 30 minuti tenuto alla Casa Bianca, Trump ha detto: «Andremo alla Corte Suprema. Vogliono gettare un ombra sul nostro successo, è una frode». Il presidente ha dichiarato la vittoria anche se non era vero, annunciando di aver vinto anche in stati in bilico. Trump ha anche accusato gli avversari di aver rubato l’elezione.

Sondaggio Cnn: economia è il tema più importante delle elezioni presidenziali

Secondo un sondaggio Cnn, per gli elettori americani il tema più importante delle elezioni presidenziali è l’economia. Un intervistato su tre ha dichiarato che l’economia è il tema principale. Uno su cinque hanno indicato la disuguaglianza razziale il coronavirus. Uno su dieci ha indicato invece la criminalità e la sicurezza e ancora uno su dieci la politica sanitaria. Più della metà ha però detto che è più importante contenere il coronavirus che far ripartire l’economia.

Perché non fidarsi degli exit poll

Molti osservatori pensano che non sia il caso di fidarsi degli exit poll che inizieranno a essere diffusi dopo la chiusura dei seggi. Il motivo è abbastanza semplice viste le condizioni in cui si svolge il voto e la pandemia in atto: sono domande rivolte agli elettori all’uscita dei seggi e per questo non troppo attendibili per un’elezione in cui la maggioranza degli elettori ha votato per posta. Per FiveThirtyEight, gli exit poll sono di solito una componente fondamentale del resoconto delle elezioni. Possono offrire un vantaggio per capire come alcune fasce della popolazione hanno votato e come può cambiare la demografia del voto. Ma, in questo caso, il vantaggio è annulato per via della pandemia. Molti elettori hanno votato prima del 3 novembre e in questa elezione è cambiato il modo in cui vengono condotti gli exit polls e ciò li rende poco affidabili.

Voto anticipato: alta affluenza tra gli elettori ispanici

I primi dati sul voto anticipato indicano che potrebbe esserci stata un’alta affluenza tra gli elettori di origine latinoamericana in stati considerati decisivi come Texas, Arizona, Florida, Pennsylvania e North Carolina. Ricordiamo che con le elezioni presidenziali che si tengono in piena pandemia, molti più cittadini hanno usato il mezzo del voto per posta. I dati uffciali non sono attesi stanotte. I democratici in tutti gli stati del territorio statunitense hanno cercato di galvanizzare i latinos, soprattutto i giovani. In Arizona e in altri stati considerati fondamentali, come anche il Nevada, il 33% dei voti anticipati arriva da cittadini che nel 2016 non avevano votato, secondo Voto Latino. Il gruppo ha registrato 601,330 per questa elezione, di cui circa tre quarti sono cittadini di età compresa tra i 18 e i 39 anni. L’Arizona, dove la demografia è cambiata molto negli ultimi tempi diventando più variegata, una buona parte dell’elettorato è costituito proprio da giovani e latinos e questo potrebbe favorire il candidato democratico. Ma alcuni hanno osservato che non è così probabile che i latinos votino per  Biden. Secondo alcuni sondaggi recenti, Biden ha un vantaggio su questa fetta dell’elettorato minore di quello che aveva Hillary Clinton su Trump quattro anni fa.

 

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