Secondo la maggior parte degli opinionisti lo scenario più probabile al termine delle elezioni di midterm americane vedrà delinearsi una Camera democratica e un Senato repubblicano. Ciò potrebbe comportare un bombardamento di commissioni d’inchiesta nei confronti di Trump da parte dei democratici e, forse, l’inizio di una procedura d’impeachment relativa al Russiagate e all’inchiesta del Procuratore speciale Robert Mueller, come sperano i progressisti.

Dall’altro lato, il controllo del Senato significherebbe per il Presidente avere ancora in mano l’approvazione delle sue nomine senza eccessivi problemi e uno scudo in caso d’impeachment. Quest’ultimo, infatti, parte da un’iniziativa della Camera, ma è il Senato a doverlo confermare con un voto a maggioranza qualificata dei due terzi.

Tuttavia, Donald Trump e i repubblicani ci hanno ormai abituato a sorprese dell’ultim’ora. E non è dunque da escludere che i repubblicani possano centrare comunque l’obiettivo di mantenere il controllo in entrambi i rami del parlamento, grazie anche alle straordinarie performance economiche che hanno ridato fiducia ai cittadini americani provati dalla crisi economica del 2007. Ciò, in aggiunta alla maggioranza nella Corte Suprema (oggi 5 giudici su 9 sono in quota repubblicani) e alla centralità della Casa Bianca, offrirebbe al Grand Old Party, come poche altre volte nella storia, la garanzia di mantenere un potere pressoché assoluto nel ramo esecutivo, legislativo e giudiziario. Un obiettivo cui è difficile rinunciare.