Verso la messa al bando delle armi nucleari

Dopo decenni di intenso dibattito, finalmente sembra si sia arrivati a un nuovo traguardo nel cammino verso lo stop alla proliferazione delle armi nucleari in tutto mondo, quello che i principali attivisti descrivono come «un nuovo capitolo per il disarmo nucleare». Il nuovo accordo ha raggiunto i cinquanta Stati firmatari richiesti per l’entrata in vigore, e ciò rende possibile la ratifica del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.

L’accordo entrerà in vigore il 22 gennaio 2021. Tuttavia, le principali potenze nucleari quali: Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Cina e Francia, non lo hanno firmato. Adottato il 7 luglio 2017 in occasione di una conferenza dell’ONU a New York, il Trattato rappresenta comunque il primo strumento multilaterale giuridicamente vincolante per il disarmo nucleare.

Il Trattato prevede che i Paesi che lo ratificano non devono «mai, in nessuna circostanza, sviluppare, testare, produrre, fabbricare o acquisire, possedere o immagazzinare armi nucleari o altri dispositivi esplosivi nucleari».

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La Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN) che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 2017, ha dichiarato, tramite una nota stampa della direttrice Beatrice Fihn, che l’entrata in vigore di tale accordo rappresenta «un nuovo capitolo per il disarmo nucleare. Decenni di attivismo hanno raggiunto quello che molti dichiaravano impossibile: le armi nucleari sono bandite».

Durante la sessione alle Nazioni Unite, una sopravvissuta al bombardamento atomico di Hiroshima, Setsuko Thurlow, ha dichiarato all’ICAN di aver dedicato tutta la vita all’abolizione delle armi nucleari. «Non ho altro da dire oltre che esprimere gratitudine per tutti coloro che hanno lavorato per il successo del nostro trattato», ha aggiunto la sopravvissuta.

L’importante traguardo è stato raggiunto in sede ONU, dopo che isole della Giamaica e di Nauru hanno presentato le loro ratifiche ufficiali e segna un passo importante perché dopo tale azione, entro novanta giorni il trattato diventerà attivo, vietando le armi nucleari dopo più di 75 anni dall’ultimo loro tragico utilizzo avvenuto alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Sono milioni i cittadini, anche italiani, che si sono mobilitati per vietare le armi nucleari con una legge di validità internazionale e il ruolo della Campagna Internazionale per Abolire le Armi Nucleari, l’Ican, è stato decisivo.

Purtroppo, il cammino reale è ancora lungo e ricco di ostacoli, anche se la ratifica ha un significato storico eccezionale. Ci sono oltre 14.000 bombe nucleari nel mondo, migliaia delle quali sono pronte per essere lanciate in un istante e la potenza di molte di queste testate può essere decine di volte superiore alle armi lanciate su Nagasaki e Hiroshima. Con l’entrata in vigore del Trattato, cambierà molto anche per gli Stati che non hanno aderito, assicura Finn:

Possiamo aspettarci che le aziende smettano di produrre armi nucleari e le istituzioni finanziarie smettano di investire in società produttrici di armi nucleari. Come lo sappiamo? Perché abbiamo quasi 600 organizzazioni partner in oltre 100 paesi impegnati a promuovere questo trattato e la norma contro le armi nucleari. Persone, aziende, università e governi di tutto il mondo sapranno che quest’arma è stata proibita e che ora è il momento per loro di stare dalla parte giusta della storia.

Il 2021 potrebbe segnare dunque un nuovo capitolo, questa volta definitivo, per la messa a bando di tutti gli armamenti atomici.