L’AMI (Aeronautica Militare Italiana) aveva a disposizione 35 caccia F-16 Fighting Falcon, di cui quattro caduti in incidenti. Attualmente sono disponibili 80 Eurofighter EF 2000 Typhoon, una tipologia di aerei cacciabombardieri che aumenterà di numero nei prossimi anni. Sono in fase di acquisizione 38 F-35 Lightning, la cui squadra sarà completa entro il 2020.

Inoltre, l’AMI opera con 58 cacciabombardieri Tornado A-200, in due differenti configurazioni (una flotta in fase di avanzata sostituzione) e 53 esemplari, anch’essi in differenti configurazioni, dell’aereo d’attacco al suolo AMX Ghibli.

I droni

L’Aviazione dispone di 7 droni MQ-1 Predator (più altri due in consegna), attualmente non armati, e di 6 droni MQ-9 Reaper, due dei quali verranno armati dopo la decisione di Washington di permettere all’AMI di attrezzare con armamenti i suoi velivoli senza pilota). In futuro avremo anche 6 droni Piaggio P1HH HammerHead, di cui due saranno armati. La Piaggio Aero, peraltro, è stata acquisita recentemente al 100% dal Fondo Sovrano degli Emirati Mubadala.

 

A MQ-9 Reaper drone taxis at Kandahar Airfield, Afghanistan
Un modello del drone MQ-9 Reaper

 

Aerei da trasporto e pattugliamento

Sono a disposizione dell’AMI 4 aerei per il rifornimento in volo Boeing KC-767. Per il trasporto sono utilizzabili: 20 Lockheed C-130J Hercules II (in due diverse configurazioni), 12 Alenia C-27J Spartan (trasporto tattico), un solo Airbus A340 (che verrà utilizzato per il trasporto delle alte cariche dello Stato), 3 Airbus A319CJ (con la suddetta tipologia adattata per il trasporto di alte cariche dello Stato), 2 Dassault Falcon 50 (in via di radiazione), 5 Dassault trigetto Falcon 900 (per trasporto business), 17 Piaggio P180 Avanti (sempre per il trasporto di personalità di rilievo). Per il pattugliamento marittimo, sono a disposizione dell’Aviazione 5 Alenia ATR-72 Surveyor (anch’essi in fase di radiazione) e 2 Breguet B-1150 Atlantic (in fase di sostituzione con gli ATR 72).

Gli elicotteri

Le tipologie di elicottero sono 6: 33 aeromobili Agusta AB 212 (in fase di sostituzione con Agusta Westland AW-139, adatti alla ricerca e soccorso); 10 (in futuro 12) Agusta Westland HH-101 Caesar; 1 combat SAR (Search and Rescue); 10 Agusta Westland HH-139 (con funzioni SAR); 4 Agusta Westland VH-139 (per il trasporto di personalità di rilievo); 44 Breda-Nardi NH 500 (elicotteri da collegamento e addestramento).

 

AugustaWestland employee walks inside an hangar at the headquarters in Vergiate

 

Addestramento

Sempre per l’addestramento sono disponibili, in tre configurazioni diverse, 77 Alenia-Aermacchi MB-339 (addestramento intermedio), compresi i 14 velivoli delle Frecce Tricolori; 6 (9 in futuro) Alenia Aermacchi T-346 Master (addestramento avanzato realizzato insieme con i russi della Yakovlev); 30 Alenia Aermacchi SF-260 (addestramento di base); in futuro, 3 Tecnam P2006T (aereo da turismo monoplano).

Guerra elettronica

Per la guerra elettronica e l’ELINT (ELectronic INTelligence) sono in fase di acquisizione 2 EL/W2085 israeliani utili per l’early warning (emergenza immediata); 9 alianti da addestramento tedeschi G-103 Twin Astir; un vecchio modello degli anni Ottanta, il LAK-17; 2 alianti da addestramento di fabbricazione lituana; l’aliante tedesco Nimbus-4.

Collegamenti

Per i collegamenti, sono a disposizione 20 SIAI-Marchetti S-208, monomotori quadriposto progettati negli anni Sessanta.

La politica dei tagli

Il personale dell’Aviazione è stato oggi ridotto di oltre il 45%, con 150mila militari in toto, di cui 33.800 per l’Aeronautica. I ricambi sono sporadici e non programmati, come peraltro accade nelle altre Forze Armate. Si calcola che nel 2023 l’80% del personale avrà oltre 51 anni.

Anche nel caso dell’Aviazione, come per la Marina Militare, l’unica dottrina strategica presente nelle menti dei decisori politici è quella delle restrizioni di bilancio, unita a una partecipazione alle operazioni di “stabilizzazione” che permetta la semplice presenza dell’Italia nel contesto internazionale. Non risultano specifiche analisi, sul piano strategico, sul potere aereo italiano nel Mediterraneo, né sulla presenza nazionale in quadranti anche lontani ma non certo inutili per il nostro Paese: l’Afghanistan, l’area mediorientale, l’Est europeo.