La seconda parte dell’approfondimento: Green Deal “allargato”, per una transizione sicura nell’EuroMed.
Deserto del Sahara, la “miniera green”.
L’enorme potenziale per la produzione di energia da fonti rinnovabile in primis, e le ingenti riserve di gas, rappresentano un’opportunità fondamentale per assicurare mix energetici ai paesi, dal Nord Africa all’Europa sud-orientale.
Questa parte della regione è infatti una preziosa “miniera green” a cielo aperto individuata dall’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR), dando prova che il sole del deserto del Sahara potrebbe addirittura sopperire all’energia necessaria a tutto il mondo. Secondo gli studi scientifici dell’Agenzia, basterebbe ricoprire di pannelli fotovoltaici appena il 2% del deserto del Sahara, perché l’irraggiamento solare in questa area è tra i più alti al mondo, ovvero di circa 3 volte superiore alla media europea, e basterebbe appena lo 0,3% per soddisfare il fabbisogno europeo. Inoltre il potenziale eolico nel Nord Africa, grazie alle zone fortemente ventose, rappresenta un’altra eccezionale opportunità.
Paradossalmente, nonostante i progressi tecnologici, il contributo di questi fonti sono molto marginali nel mix energetico dei paesi.
Ma non si parte completamente da zero. Negli ultimi anni, i paesi della sponda sud-est hanno iniziato a sfruttare questo potenziale accrescendo la loro capacità installata di energia eolica e solare, e soprattutto annunciando, in ordine sparso, i loro ambiziosi piani nazionali per le energie da fonti rinnovabili. Dal 52% del Marocco al 30% in Turchia all’orizzonte 2030.
Ambizioni che evidentemente devono tener conto delle differenti condizioni energetiche. In effetti i paesi che dipendono dalle esportazioni di Petrolio e Gas hanno politiche dichiarate per le rinnovabili più basse rispetto a quelli dei paesi di transito (vedi caso Tunisia e Marocco).
Nel suo rapporto “Renewables 2019. Market analysis and forecast from 2019 to 2024” l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) ritiene che la capacità rinnovabile nella regione MENA dovrebbe espandersi del 50% tra il 2019 e il 2024, guidata dal solare fotovoltaico che da solo rappresenta quasi il 60% della crescita prevista, e l’eolico onshore un quarto.
Non a caso, si trova proprio alle porte del deserto del Marocco, nella zona di Ouarzazat, il più grande impianto solare termodinamico del mondo, con una superficie di 1,4 km quadrati. Frutto di un alleanza strategica internazionale, è soprattutto grazie alla sua stabilità politica e alle profonde riforme in campo legislativo, finanziario e industriale che il Marocco si è conquistato una posizione di partenariato privilegiata con l’UE. Elementi che hanno attirato importanti steakholder privati e pubblici internazionali in campo energetico.
E’ però una condizione che rappresenta una grande opportunità sia per un maggior impegno dell’Europa e dei suoi strumenti, sia per spingere i paesi del Nord Africa verso l’attuazione delle necessarie riforme.
LEGGI ANCHE: GREEN DEAL “ALLARGATO”, PER UNA TRANSIZIONE SICURA NELL’EUROMED, PARTE I
In conclusione
Il rafforzamento della partnership e della cooperazione Euromediterranea in campo energetico è determinante al fine di promuovere più efficacemente il rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile. Per l’Europa, sostenere la transizione energetica nell’area euro mediterranea significherebbe quindi avviare nuove opportunità commerciali per le imprese europei, con ricadute sulle altre filiere produttive come il settore agricolo, industriale e dei servizi. Un processo che favorirebbe l’export delle tecnologie rinnovabili, garantire la stabilità degli scambi energetici tra Nord e Sud, cosi come contribuire alla lotta al cambiamento climatico. Oltre al peso storico-geografica, l’Italia, leader nell’economia circolare in Europa, avrebbe tutte le chance per rilanciare il “Made in Italy”.
Migliorando l’efficienza energetica e sviluppando ampiamente le energie rinnovabili, questa regione del Mediterraneo potrebbe contemporaneamente accrescere la sicurezza energetica dei Paesi esportatori e ridurre i costi energetici e i rischi ambientali. L’impegno dei paesi dell’Euromediterraneo verso la transizione energetica contribuirà ad elevare le condizioni sociali delle popolazioni locali grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro e al miglioramento delle condizioni di vita.
Se il coronavirus ha avviato processi catastrofici per l’economia globale, potrebbe aver offerto una preziosa opportunità. Sviluppo sociale e sviluppo economico sono la chiave di volta su cui si dovrà reggere un alleanza interregionale per interconnettere gli obbiettivi di crescita sostenibile. Un “Green Deal allargato”.
Scarica lo studio: ”Green Deal “allargato”, per una transizione sicura nell’EuroMed – A.ElJaouzi
Aerial view of the solar plant of Ouarzazate, central Morocco, Thursday, Feb.4, 2016. Morocco unveils what’s billed as the world’s biggest solar plant, taking advantage of the Sahara sunshine and a growing push for renewable energy. (AP Photo/Abdeljalil Bounhar)
Abdessamad El Jaouzi
Ricercatore indipendente, esperto in cooperazione economica internazionale
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