I volti del regime iraniano

L’Organizzazione non governativa Nessuno tocchi Caino torna a porre l’attenzione sulla violazione sistematica dei diritti umani in Iran. In vista dell’imminente aggiornamento della lista UE dei soggetti a misure restrittive per gravi violazioni dei diritti umani, l’Ong ha presentato la pubblicazione “I volti della Repressione”, dedicata all’Iran, presso il Senato della Repubblica Italiana. La pubblicazione descrive i profili di 23 esponenti del regime iraniano che, dalla rivoluzione khomeinista alle più recenti proteste di piazza, si sono resi responsabili di brutali repressioni“. Tra le varie personalità del regime iraniano, Nessuno tocchi Caino ha segnalato 5 individui del governo iraniano, che risultano particolarmente coinvolti nei massacri di civili e nella costante violazione dei diritti umani fondamentali.

«Si va da Ebrahim Raisi, Capo della Magistratura, che nel corso della sua carriera ha accusato, detenuto, torturato e giustiziato moltissimi detenuti dopo aver fatto parte, insieme a chi oggi è suo consigliere, Mostafa Pourmohammadi, di quella “Commissione della morte” che ha messo in atto quel massacro di almeno 30 mila prigionieri politici nel 1988, come ha ricordato Mahmoud Hakamian, della Resistenza Iraniana. C’è il Ministro dell’Intelligence Mahmoud Alavi, tra i fautori della repressione delle proteste anti-regime nel novembre 2019 che ha riconosciuto davanti il parlamento che il regime ricorre alla tortura e alle misure volte a ottenere confessioni forzate da trasmettere poi in televisione. E poi il giovane Ministro delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, il trentenne Mohammad-Javad Azari Jahromi, che ha giocato un ruolo determinante nella campagna di repressione, controllo e censura che il Governo iraniano ha messo in atto durante la rivolta iniziata nel novembre 2019 nei confronti degli attivisti bloccando l’accesso a Internet per diversi giorni. Infine c’è Hossein Ashtari, Capo di quella polizia (LEF) che ha ucciso decine di persone e ne ha arrestate altre migliaia, sparando tra la folla e picchiando i manifestanti durante le rivolte anti regime. Il LEF gestisce anche centri di detenzione non ufficiali, dove si consumano torture e abusi, tanto fisici quanto psichici dei detenuti».

Il video di Nessuno tocchi Caino.

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PHOTO: Iranian intelligence minister Mahmoud Alavi waves during a campaign meeting in Tehran (AFP)