Supporto logistico e mantenimento delle capacità operative di difesa hanno caratterizzato il ruolo della NATO nella “battaglia” contro la Covid-19. Il contributo della Germania e il fattore Russia.
1. SUPPORTO LOGISTICO E DI COORDINAMENTO
Criticata inizialmente per non aver reagito abbastanza velocemente, la NATO ha in seguito svolto un importante ruolo nel contrasto alla pandemia di Covid-19 all’interno dei Paesi membri, mostrando in questo modo capacità di intervento anche in casi di emergenza civile. D’altronde, come affermato dal Segretario Generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, “la NATO è stata creata per fronteggiare le crisi, in modo tale che possiamo aiutare, e la nostra alleanza sta facendo la sua parte”. Tale aiuto si è concretizzato principalmente tramite l’attivazione dell’Euro Atlantic Disaster Response Coordination Centre (EADRCC), un’agenzia istituita nel 1998 per la gestione di emergenze civili, la quale ha svolto l’importante ruolo di coordinamento nell’acquisizione e la spedizione di materiale medico ai Paesi richiedenti. Le operazioni sono state rese possibili tramite l’utilizzo di aerei da trasporto pesante, quali i Boeing C-17 Globemaster III e gli Antonov An-124 Ruslan, operanti rispettivamente per mezzo della Strategic Airlift Capability (SAC) e la Strategic Airflift Solution (SALIS) della NATO.
Fig. 1 – Un aereo militare turco scarica militare sanitario alla base aerea di Andrews, vicino Washington, 1° maggio 2020
2. SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE TRA ALLEATI
Tramite l’EADRCC, la NATO ha dunque svolto un importante ruolo nell’organizzazione e spedizione di materiale medico sia tra Paesi membri che con terze nazioni. Non possedendo riserve proprie, l’Alleanza Atlantica ha dovuto infatti fare affidamento sulle capacità materiali e la generosità dei singoli Stati, i quali hanno inviato tonnellate di attrezzatura sanitaria, quali mascherine, ventilatori e test per la diagnostica. Al 30 aprile, 13 nazioni, inclusi alcuni Paesi partner della NATO, hanno fatto richiesta di assistenza all’EADRCC, ricevendo sostanziali aiuti da parte di vari alleati, quali Stati Uniti, Turchia, Slovacchia, Paesi Bassi, Polonia, Estonia, Repubblica Ceca e soprattutto Germania. Berlino infatti, anche se inizialmente pesantemente criticata per aver imposto un bando sull’export delle mascherine, mentre altri Paesi quali Cina e Russia si prodigavano nel decantare i propri aiuti, successivamente non solo ha rivisto la sua posizione inviando tonnellate di materiale medico, ma si è anche presa carico, logisticamente e finanziariamente, della cura di 229 pazienti di altri Paesi europei, trasportati tramite i mezzi della Bundeswehr. Tra le nazioni beneficiarie di tali aiuti, oltre a Spagna e Italia, duramente colpite dalla Covid-19, ci sono anche Ucraina, Montenegro, Albania, Repubblica della Macedonia del Nord, Moldova, Bosnia ed Erzegovina, Georgia, Colombia, Slovenia, Afghanistan e Mongolia.
Fig. 2 – Carri armati M1 Abrahams appena arrivati in Germania per partecipare all’esercitazione NATO Defender Europe 20, 21 febbraio 2020
3. ESERCITAZIONI MILITARI E PRONTEZZA OPERATIVA
Tuttavia, nonostante la crisi sanitaria causata dalla Covid-19, la NATO ha espresso chiaramente come tale circostanza non abbia compromesso in alcun modo la sua prontezza operativa e la capacità di difesa militare. Il Segretario Generale, infatti, ha affermato che l’obiettivo della NATO sia quello di fare in modo che “questa crisi sanitaria non diventi una crisi di sicurezza”. In particolare, Stoltenberg si è rivolto alla Russia, nemico per antonomasia dell’Alleanza Atlantica e accusata di una campagna di disinformazione contro la stessa NATO. Da qui, l’impegno dei Paesi membri nella riaffermazione del proprio ruolo di deterrenza, nonché il proseguimento delle missioni militari attualmente in corso. Ad aprile due cacciatorpediniere americane della Sesta Flotta sono entrate nel Mar Nero e nel Mar Baltico per rafforzare il supporto a Ucraina e Georgia, mentre recentemente vari velivoli russi sono stati intercettati in prossimità dello spazio aereo NATO. Anche la missione di supporto in Afghanistan, così come l’esercitazione militare Defender Europe 20 a guida statunitense, nonostante una riduzione del personale e dei mezzi militari, sono proseguite come previsto.
Stefano Marras, Pubblicato su Il Caffè Geopolitico
Non c’è più la politica di una volta
26 Set 2024
In libreria dal 20 settembre, per la collana Montesquieu, Fuori di testa. Errori e orrori di politici e comunicatori,…
Perché l’Occidente deve cercare un confronto con Orban
29 Lug 2024
Il sostantivo «cremlinologo» aveva certo molti anni fa una sua funzione, di là dal definire l'etichetta di uno…
La crisi della democrazia negli Stati Uniti
14 Lug 2024
Che America è quella che andrà al voto il 5 novembre 2024 per eleggere il suo presidente? Chi vincerà lo scontro tra…
I fronti aperti di Israele in Medio Oriente
6 Nov 2023
Negli ultimi anni, sotto la guida di Benjamin Netanyahu Israele è stato molto attivo in politica estera e piuttosto…