Il governo svizzero ha deciso di intraprendere ed elaborare nuove riforme sul piano energetico, indicando nel 2050 la data di abbandono totale dall’energia nucleare. La Svizzera ha lanciato un piano di forte riduzione dei consumi: la strategia punta ad operare, grazie all’efficienza energetica residenziale e industriale, un calo del 16 per cento entro il 2020 e del 43 per cento entro il 2035.
Il governo di Berna ha stimato il costo che la manovra comporterà per le famiglie svizzere: 40 franchi svizzeri all’anno in media rispetto ad oggi. Un aggravio che però potrà essere ampiamente compensato proprio grazie alle politiche di efficientismo energetico. Inseguendo tale ottica, durante la settimana sarà messa fuori servizio la centrale nucleare di Mühleberg, attiva dal 1972. Smantellare l’impianto del canton Berna è risultato una sfida tecnica e organizzativa, così come impegnativo risulta essere lo smaltimento delle scorie radioattive, che saranno portate nel deposito temporaneo di Argovia in attesa dell’allestimento di depositi sotterranei. Considerando gli anni di progettazione e costruzione, Mühleberg ha segnato le vite degli abitanti della regione per mezzo secolo con benefici economici per gli operai specializzati e molta paura per gli attivisti ecologisti e per le giovani generazioni. La chiusura totale della centrale, prevista per questa settimana, sarà trasmessa in diretta dalla televisione svizzera attraverso la sala di comando di Mühleberg che effettuerà lo spegnimento della seconda centrale nucleare più vecchia della Svizzera.
La disattivazione di Mühleberg rappresenta anche il più grande progetto di BKW dalla costruzione degli impianti. L’enorme interesse pubblico per l’avvenimento è motivato dal fatto che è la prima volta che una centrale nucleare viene spenta in Svizzera e in diretta televisiva. Gli eventi organizzati per gli abitanti e i dipendenti sono da considerarsi anche come segno di ringraziamento. L’invito è stato inviato a 12.000 nuclei famigliari in 26 località attorno a Mühleberg. La direttrice di BKW, Suzanne Thoma, terrà per loro un discorso. Nei due giorni di manifestazioni sarà installata una tenda per i visitatori nel parcheggio della centrale.
La riduzione della potenza della centrale inizierà il 20 dicembre. I lavori di smantellamento inizieranno il 6 gennaio 2020.
Un paese che guarda al futuro e alle rinnovabili già dal nostro presente. Nei pressi di un lago artificiale alpino, vicino alle montagne di Bourg-Saint-Pierre, è stata montata una stazione composta da 36 chiatte galleggianti su 2,240 metri quadrati di celle solari. L’obiettivo è quello di erogare 800.000 kilowattora all’anno, sufficienti a dare energia a 220 abitazioni. Esperimenti energetici che saranno diffusi anche in altre ubicazioni della Confederazione. Abbandono del nucleare e innovazione energetica grazie al solare: percorsi e opportunità da non sottovalutare anche per gli stati più grandi e vicini alla Svizzera.
Domenico Letizia
Giornalista, membro di redazione della rivista di geopolitica e affari internazionali “Atlantis”. Speaker radiofonico di “RadioAtene”. Membro del Consiglio Direttivo della ONG "Nessuno tocchi Caino". Ha scritto vari saggi sulla Repubblica di Azerbaigian, sulla Moldova e sulla cooperazione alimentare nel Mediterraneo.
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