Il Ministero degli Interni italiano ha comunicato lo scorso 17 ottobre 2018 la 104esima espulsione dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato. Nel 2017 le persone espulse erano state 103 e si va quindi verso un record dopo i 66 espulsi del 2015 e del 2016. Globalmente si tratta del 341esimo allontanamento dal territorio italiano disposto dal gennaio 2015 ad oggi. La 104esima espulsione del 2018 è stata disposta per la 44enne cittadina albanese Arta Kacabuni già condannata in primo grado per il reato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo.

 

 

Il suo nome era emerso nell’ambito dell’operazione denominata “Martese” del luglio 2015 per la quale vennero disposte 10 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti estremisti islamici tutti aderenti all’Isis. L’operazione “Martese” svelò anche la vicenda della 29enne milanese Maria Giulia Sergio- alias Fatima prima foreign fighter italiana che la giornalista del Corriere della Sera Marta Serafini riusci’ ad intervistare piu’ volte. I loro dialoghi via Skype sono diventati un prezioso e-book dal titolo “Maria Giulia che divenne Fatima” che svela nei dettagli l’incredibile vicenda della giovane studentessa universitaria che ad un certo punto della sua vita, si converte all’islam coinvolgendo l’intera famiglia, si radicalizza e nel settembre del 2014 insieme al marito albanese Aldo Kobuzi, parte per la Siria. Nel libro sono riportate alcune agghiaggianti frasi pronunciate dalla Sergio come “ Qui decapitiamo in nome di Allah, e decapitiamo solo ladri e quelli che agiscono come spie contro lo Stato Islamico”.“Ora di lei si sono perse le tracce da tempo e l’ipotesi che possa essere morta, è molto realistica.

 

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In ogni caso Giulia-Fatima Sergio è stata condannata in contumacia il 19 dicembre 2016 a 9 anni di carcere acon alcuni familiari di Aldo Kobuzi: la madre Donica Coku, la sorella Seriola Kobuzi (8 anni per entrambe) mentre la sorella di Maria Giulia, Marianna Sergio, era già stata condannata a 5 anni e 4 mesi con rito abbreviato, Drammatica la storia dei genitori che hanno visto le loro vite stravolte dalla follia della figlia Marianna. il padre Sergio Sergio, condannato a 4 anni per «organizzazione del viaggio con finalità terroristiche» è morto nel 2017 prima del processo d’appello, la madre Assunta Buonfiglio invece mori’ nel 2015 proprio il giorno nel quale erano stato disposti per lei gli arresti domiciliari. Per tornare ad Arta Kacabuni messa sul primo volo disponibile per Tirana il 16.10.2018 , viveva a Scansano provincia di Grosseto dal 2003, qui si occupava del reclutamento di combattenti da inviare nel “Siraq” un’attività che condivideva con successo tra i moltissimi immmigrati balcanici presenti nella zona, con il fratello (arrestato ed espulso non appena venne scarcerato nel maggio 2018). Arta Kacabuni è una vera irriducibile della Jihad , condannata a 3 anni e 8 mesi dal Tribunale di Milano, gli vennero concessi gli arresti domiciliari poi il 7 agosto 2017, venne arrestata perché continuava nelle sue attività. Cinque i latitanti dell’operazione “Martese”, la setssa Maria Giulia Sergio, il marito Aldo Kobuzi, Donia Coku e Serjola Kobuzi, rispettivamente madre e la sorella di Kobuzi e la pericolosissima indottrinatrice di giovani donne, Bushra Haik di nazionalità siriano-canadese che dovrebbe essersi trasferita in Arabia Saudita. Sempre lei dietro alla radicalizzazione della giovane Lara Bombonati – Khadija  moglie del convertito Francesco Cascio ( sotto nella foto) morto in Siria pare nel 2016 . La Bombonati che in carcere avrebbe rinnegato le idee radicali , voleva ritornare in Siria per risposarsi con un comandante jihadista siriano di nome Abu Mounir. Tra lei e il sogno di morire da martire si intromise fortunatamente la Digos di Torino che la fermo’ prima di imbarcarsi sul primo volo per la Turchia .