Guinea Equat.

Africa
Conquistato dai portoghesi nel 1474, il Paese fu venduto nel 1778 alla Spagna che, sotto la dittatura di Francisco Franco, lo proclamò “Provincia Equatoriale” nel 1959. Ottenuta l’indipendenza il 12 ottobre 1968, la Guinea Equatoriale fu sottoposta al regime corrotto e violento di Francisco Macias Nguema fino al 1979, quando un colpo di stato militare rovesciò il dittatore, poi condannato a morte e giustiziato. Nello stesso anno, il potere passò nelle mani di Teodoro Obiang Nguema il quale, nel 1987, fondò e impose come partito unico il Partido Democratico de Guinea Ecuatorial (PDGE). Nonostante l’introduzione del multipartitismo avvenuta nel 1991, la dura repressione delle opposizioni ha permesso a Obiang Nguema e al suo partito di trionfare durante tutte le consultazioni elettorali successive, comprese quelle di maggio 2009, quando è stato rieletto per la quinta volta. Sul piano internazionale, le dispute sorte nel 1997 con la Nigeria sullo sfruttamento di alcuni giacimenti petroliferi, sono state risolte nel 2000 con la firma di un accordo che ha sancito le rispettive aree di competenza. Il territorio della Guinea Equatoriale comprende una parte continentale e un arcipelago di isole di cui la maggiore è Bioko, dove è situata la capitale Malabo.
L’economia ha subito una forte trasformazione all’inizio degli anni Novanta, a seguito della scoperta di ingenti giacimenti petroliferi ad Alba e Ceiba. Da quel momento, l’estrazione e la vendita del greggio sui mercati internazionali hanno fatto del settore secondario il mercato principale, contribuendo alla crescita del Pil pro capite, mentre l’inflazione si attesta intorno al 6%. Alla crescita di questo comparto economico non è corrisposta quella dell’agricoltura, le cui produzioni sono destinate quasi esclusivamente al fabbisogno interno. Nella regione del Bioko esistono soprattutto piantagioni di cacao (la cui produzione è però in calo), manioca, patate dolci, palme da olio, da cocco e banani. Vengono invece esportate essenze pregiate come ebano, palissandro, okoumé. Il pesante sfruttamento boschivo degli ultimi decenni ha avuto forti ripercussioni sull’ambiente, l’allevamento è praticamente inesistente e la pesca viene praticata solo da flotte straniere. Nonostante la vendita del petrolio, il divario tra ricchi e poveri è sempre più netto: la parte insulare del Paese, il Bioko, è quella più prospera, mentre la sezione continentale, il Mbini, è nettamente più povera.
Pur essendo relativamente più sicuro rispetto ad altri Stati africani, il Paese presenta un livello di diffusione della criminalità piuttosto elevato, con un target prevalentemente diretto ai cittadini stranieri. Occorre pertanto prestare massima attenzione negli spostamenti sia nella capitale Malabo (in particolare nelle zone di Campo Yaoundé e Bile Neum) che nella città di Bata. Anche se attualmente non si registrano agitazioni di carattere politico - grazie al forte controllo esercitato sulla libertà di stampa e manifestazione -, il malcontento è molto diffuso tra la popolazione e il regime è stato costretto a fronteggiare due tentativi di colpo di stato nel 2004 e nel 2009. Non si registra la presenza di gruppi terroristici regionali o internazionali. Tuttavia, gli scarsi controlli lungo i confini del Paese rendono la Guinea Equatoriale un potenziale terreno fertile per terroristi o narcotrafficanti. La malaria, il colera e le malattie legate alla contaminazione dell’acqua sono molto diffuse. La febbre gialla è endemica ed è obbligatoria la vaccinazione. Inoltre nel Paese sono stati segnalati numerosi casi di rabbia animale.
Capitale: Malabo
Ordinamento: Repubblica
Superficie: 28.051 km²
Popolazione: 704.001
Religioni: cattolica, culti pagani
Lingue: spagnolo (ufficiale), francese
Moneta: franco (CFA)
PIL: 20.200 USD
Livello di criticità: Medio
Conquistato dai portoghesi nel 1474, il Paese fu venduto nel 1778 alla Spagna che, sotto la dittatura di Francisco Franco, lo proclamò “Provincia Equatoriale” nel 1959. Ottenuta l’indipendenza il 12 ottobre 1968, la Guinea Equatoriale fu sottoposta al regime corrotto e violento di Francisco Macias Nguema fino al 1979, quando un colpo di stato militare rovesciò il dittatore, poi condannato a morte e giustiziato. Nello stesso anno, il potere passò nelle mani di Teodoro Obiang Nguema il quale, nel 1987, fondò e impose come partito unico il Partido Democratico de Guinea Ecuatorial (PDGE). Nonostante l’introduzione del multipartitismo avvenuta nel 1991, la dura repressione delle opposizioni ha permesso a Obiang Nguema e al suo partito di trionfare durante tutte le consultazioni elettorali successive, comprese quelle di maggio 2009, quando è stato rieletto per la quinta volta. Sul piano internazionale, le dispute sorte nel 1997 con la Nigeria sullo sfruttamento di alcuni giacimenti petroliferi, sono state risolte nel 2000 con la firma di un accordo che ha sancito le rispettive aree di competenza. Il territorio della Guinea Equatoriale comprende una parte continentale e un arcipelago di isole di cui la maggiore è Bioko, dove è situata la capitale Malabo.
L’economia ha subito una forte trasformazione all’inizio degli anni Novanta, a seguito della scoperta di ingenti giacimenti petroliferi ad Alba e Ceiba. Da quel momento, l’estrazione e la vendita del greggio sui mercati internazionali hanno fatto del settore secondario il mercato principale, contribuendo alla crescita del Pil pro capite, mentre l’inflazione si attesta intorno al 6%. Alla crescita di questo comparto economico non è corrisposta quella dell’agricoltura, le cui produzioni sono destinate quasi esclusivamente al fabbisogno interno. Nella regione del Bioko esistono soprattutto piantagioni di cacao (la cui produzione è però in calo), manioca, patate dolci, palme da olio, da cocco e banani. Vengono invece esportate essenze pregiate come ebano, palissandro, okoumé. Il pesante sfruttamento boschivo degli ultimi decenni ha avuto forti ripercussioni sull’ambiente, l’allevamento è praticamente inesistente e la pesca viene praticata solo da flotte straniere. Nonostante la vendita del petrolio, il divario tra ricchi e poveri è sempre più netto: la parte insulare del Paese, il Bioko, è quella più prospera, mentre la sezione continentale, il Mbini, è nettamente più povera.
Pur essendo relativamente più sicuro rispetto ad altri Stati africani, il Paese presenta un livello di diffusione della criminalità piuttosto elevato, con un target prevalentemente diretto ai cittadini stranieri. Occorre pertanto prestare massima attenzione negli spostamenti sia nella capitale Malabo (in particolare nelle zone di Campo Yaoundé e Bile Neum) che nella città di Bata. Anche se attualmente non si registrano agitazioni di carattere politico - grazie al forte controllo esercitato sulla libertà di stampa e manifestazione -, il malcontento è molto diffuso tra la popolazione e il regime è stato costretto a fronteggiare due tentativi di colpo di stato nel 2004 e nel 2009. Non si registra la presenza di gruppi terroristici regionali o internazionali. Tuttavia, gli scarsi controlli lungo i confini del Paese rendono la Guinea Equatoriale un potenziale terreno fertile per terroristi o narcotrafficanti. La malaria, il colera e le malattie legate alla contaminazione dell’acqua sono molto diffuse. La febbre gialla è endemica ed è obbligatoria la vaccinazione. Inoltre nel Paese sono stati segnalati numerosi casi di rabbia animale.