migranti

Paesi Edizioni presenta Il grande ricatto di Costantino Pistilli, un libro che va a coprire un altro quadrante dello scacchiere geopolitico internazionale, quello relativo alle annose tensioni tra la Spagna e il Marocco sul Sahara Occidentale. Da metà anni Settanta il Regno marocchino rivendica il diritto alla sovranità sui territori occupati.

Una posizione a cui a fasi alterne si oppone Madrid, che non ha mai interrotto le relazioni con la Repubblica Araba Sahrawi Democratica, trovando spesso una sponda in Nord Africa nell’Algeria.

Nel libro l’analista offre un’indagine approfondita sul caso, facendo ordine tra questioni politiche, interessi economici ed energetici, influenze esterne (dell’Iran in primis), infiltrazioni terroristiche, e affrontando in modo chiaro il fenomeno dell’immigrazione strumentale, arma sistematicamente usata da alcuni Paesi per ricattare l’Unione Europea.

Spesso i fenomeni migratori sono organizzati da una cerchia di Stati per ricattare i Paesi membri dell’Unione Europea. È il fenomeno dell’immigrazione strumentale

Il libro ripercorre le vicende del 2021 quando, a Ceuta, exclave spagnola in Marocco, in meno di 48 ore la polizia di frontiera permette a più di 10 mila persone, tra cui oltre mille minori, di entrare in territorio spagnolo spalancando loro i cancelli. È un caos pianificato attraverso cui il Regno di Mohammed VI reagisce alla scelta del governo iberico del premier socialista Pedro Sánchez di ospitare in Spagna il leader del Fronte Polisario Brahim Ghali, affetto dal Covid-19. L’appoggio di Madrid alla causa indipendentista della Repubblica Araba Sahrawi Democratica, che Rabat tenta di soffocare dalla metà degli anni Settanta, innesca una crisi diplomatica tra i due Paesi che ancora oggi non può dirsi risolta. Quello del Marocco non è l’unico caso in cui, negli ultimi anni, Paesi extraeuropei hanno rivolto contro Bruxelles l’arma dell’immigrazione strumentale. Ne sanno qualcosa la Turchia di Erdogan e la Bielorussia di Lukashenko.

Questo libro fa luce su un fenomeno che tiene sotto scacco la fragile strategia dell’Unione Europea per la gestione dei flussi migratori, sfruttando le tragedie di migliaia di vite umane in fuga da guerre e persecuzioni o per motivi economici. Dinamiche di cui poco o per nulla si parla. E che invece riguardano direttamente il nostro continente e il nostro Paese.