Sudafrica

Africa
Il Paese, antico possedimento coloniale olandese e poi sotto influenza britannica, nel 1910 si trasforma nell’Unione Sudafricana, autonoma dagli inglesi e del tutto indipendente a partire dal 1931. Il Sudafrica è stato a lungo governato da una minoranza bianca attraverso il sistema dell’apartheid – ovvero l’isolamento e la discriminazione delle etnie di colore, a vantaggio della popolazione bianca – fino al 1961 quando, in seguito alle condanne internazionali e all’uscita dal Commonwealth, viene proclamata la repubblica. Nel 1994 le prime elezioni democratiche con suffragio esteso a tutte le etnie, portano al potere Nelson Mandela, leader dell’African National Congress, uno dei più importanti movimenti politici della comunità nera. Solo da quel momento si può dire conclusa la lotta di liberazione dall’apartheid e avviato il progetto di uno Stato pienamente democratico. Nel 1999 Thabo Mbeki, delfino di Mandela, diventa presidente. Riconfermato nel 2004, nel 2009 gli è succeduto Jacob Zuma, attualmente in carica. Nel maggio 2011 si sono svolte le elezioni municipali, che hanno visto contrapposti l’African National Congress e la Democratic Alliance, partito d’opposizione ed esponente storico degli interessi della minoranza bianca, che recentemente ha raccolto numerosi consensi anche nella comunità nera.
L’economia del Sudafrica è nettamente superiore alla media dei Paesi del continente. Pur se squilibrata e mal distribuita, la ricchezza del Paese trae origine soprattutto dal suo sottosuolo. Le risorse minerarie, infatti, sono numerose e diversificate e alimentano le relative attività industriali ed estrattive: le miniere di oro sono tra le più estese al mondo (si ricava anche uranio in grandi quantità); straordinaria è la produzione di diamanti, estratti sia dai giacimenti che dai fiumi e dal fondo marino; molto importante anche la presenza di miniere di argento e platino; copiosa anche la produzione di carbone, che fa del Sudafrica il primo produttore dell’intera Africa. L’agricoltura e l’allevamento occupano meno del 25% della popolazione ma la qualità delle colture e dei grandi pascoli permettono esportazioni considerevoli, ad esempio di frutta, vino e lana. Il commercio, il turismo e le infrastrutture sono in costante espansione. L’inflazione si attesta tra il 5% e il 6%.
In Sudafrica i rischi maggiori sono legati ad atti di criminalità comune. Nell’ultimo biennio sono diminuiti leggermente gli omicidi, ma non i reati a sfondo sessuale: il Sudafrica ha la più alta incidenza al mondo per le violenze sessuali, con circa 200 reati denunciati ogni giorno nel Paese. Il Sudafrica ha svolto un importante ruolo di base per la raccolta fondi e la propaganda del terrorismo globale, in particolare attraverso i gruppi di immigrati somali, molto numerosi nello Stato. Non vi sono elementi per ritenere che Al Qaeda possa organizzare azioni violente nel Paese, ma esiste una minaccia proveniente dal terrorismo interno, in particolare da parte del People Against Gangsterism and Drugs (PAGAD), responsabile di alcuni eventi durante il quinquennio 1996-2000. In Sudafrica sono peraltro attivi movimenti estremisti di destra che alimentano la tensione razziale.
Capitale: Pretoria
Ordinamento: Repubblica parlamentare
Superficie: 1.219.090 km²
Popolazione: 48.601.098
Religioni: cristiana (85%), altre (30%)
Lingue: IsiZulu, IsiXhosa, Afrikaans
Moneta: Rand sudafricano (ZAR)
PIL: 11.500 USD
Livello di criticità: Basso
Il Paese, antico possedimento coloniale olandese e poi sotto influenza britannica, nel 1910 si trasforma nell’Unione Sudafricana, autonoma dagli inglesi e del tutto indipendente a partire dal 1931. Il Sudafrica è stato a lungo governato da una minoranza bianca attraverso il sistema dell’apartheid – ovvero l’isolamento e la discriminazione delle etnie di colore, a vantaggio della popolazione bianca – fino al 1961 quando, in seguito alle condanne internazionali e all’uscita dal Commonwealth, viene proclamata la repubblica. Nel 1994 le prime elezioni democratiche con suffragio esteso a tutte le etnie, portano al potere Nelson Mandela, leader dell’African National Congress, uno dei più importanti movimenti politici della comunità nera. Solo da quel momento si può dire conclusa la lotta di liberazione dall’apartheid e avviato il progetto di uno Stato pienamente democratico. Nel 1999 Thabo Mbeki, delfino di Mandela, diventa presidente. Riconfermato nel 2004, nel 2009 gli è succeduto Jacob Zuma, attualmente in carica. Nel maggio 2011 si sono svolte le elezioni municipali, che hanno visto contrapposti l’African National Congress e la Democratic Alliance, partito d’opposizione ed esponente storico degli interessi della minoranza bianca, che recentemente ha raccolto numerosi consensi anche nella comunità nera.
L’economia del Sudafrica è nettamente superiore alla media dei Paesi del continente. Pur se squilibrata e mal distribuita, la ricchezza del Paese trae origine soprattutto dal suo sottosuolo. Le risorse minerarie, infatti, sono numerose e diversificate e alimentano le relative attività industriali ed estrattive: le miniere di oro sono tra le più estese al mondo (si ricava anche uranio in grandi quantità); straordinaria è la produzione di diamanti, estratti sia dai giacimenti che dai fiumi e dal fondo marino; molto importante anche la presenza di miniere di argento e platino; copiosa anche la produzione di carbone, che fa del Sudafrica il primo produttore dell’intera Africa. L’agricoltura e l’allevamento occupano meno del 25% della popolazione ma la qualità delle colture e dei grandi pascoli permettono esportazioni considerevoli, ad esempio di frutta, vino e lana. Il commercio, il turismo e le infrastrutture sono in costante espansione. L’inflazione si attesta tra il 5% e il 6%.
In Sudafrica i rischi maggiori sono legati ad atti di criminalità comune. Nell’ultimo biennio sono diminuiti leggermente gli omicidi, ma non i reati a sfondo sessuale: il Sudafrica ha la più alta incidenza al mondo per le violenze sessuali, con circa 200 reati denunciati ogni giorno nel Paese. Il Sudafrica ha svolto un importante ruolo di base per la raccolta fondi e la propaganda del terrorismo globale, in particolare attraverso i gruppi di immigrati somali, molto numerosi nello Stato. Non vi sono elementi per ritenere che Al Qaeda possa organizzare azioni violente nel Paese, ma esiste una minaccia proveniente dal terrorismo interno, in particolare da parte del People Against Gangsterism and Drugs (PAGAD), responsabile di alcuni eventi durante il quinquennio 1996-2000. In Sudafrica sono peraltro attivi movimenti estremisti di destra che alimentano la tensione razziale.