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CURIOSITÀ
Capitale: Kampala
Ordinamento: Repubblica presidenziale
Superficie: 241.038 km²
Popolazione: 35.873.253
Religioni: cattolica (42%), protestante
Lingue: inglese (ufficiale), altre
Moneta: scellino Ugandese (UGS)
PIL: 1.300 USD
Livello di criticità: Medio

Uganda

Africa


Uganda

Africa

POLITICA

Protettorato britannico dal 1894, l’Uganda ottiene l’indipendenza nel 1962, proclamandosi repubblica l’anno successivo. A causa della presenza di diverse etnie, fin dall'inizio sorgono rivalità tra i principali partiti: l’Uganda People Congress (UPC), il Partito Democratico (esponente della Chiesa Cattolica) e il Kabbaka Yekka (rappresentante dell’etnia dominante baganda). Nel 1963 diviene primo ministro Milton Obote, leader dell’UPC. Obote, attraverso una nuova Costituzione, divide il Paese in quattro province sotto il controllo del governo centrale e dà avvio a una serie di riforme di ispirazione socialista. Nel 1971 un colpo di Stato mette al potere il vice comandante dell’esercito Amin Dada, che instaura una dittatura. Nel 1976 Amin si proclama presidente a vita e nel 1978 invade la Tanzania: la reazione del Paese insieme all’appoggio dell’opposizione interna, portano al rovesciamento di Amin e all’inizio di una serie di colpi di Stato. Nel 1986 sale al potere il generale Museveni, capo del National Resistance Army; questo provoca una guerra civile tra forze governative e dissidenti del nord. I primi accordi di pace sono del 1988 a Gulu, ma il Lord Resistance Army prosegue il conflitto contro il governo. Nel 2002 Museveni lancia l’operazione “pugno di ferro” che avrà pesanti ripercussioni sul popolo ugandese e, nel 2005, grazie all’istituzione di un Tribunale Internazionale, ricomincia il dialogo che porta alla tregua permanente nel 2008. Con le elezioni del 2011 Museveni è riconfermato presidente, al suo quarto mandato. Attualmente, il Paese risulta diviso in 4 regioni o Regni, a loro volta suddivisi in 77 distretti.

ECONOMIA

Il settore trainante dell’economia ugandese è quello primario. Pur se l’attività estrattiva è in aumento (si estraggono discrete quantità di rame,  tungsteno e amianto ed è recentemente stato scoperto un grande giacimento di oro), l’industria ugandese si concentra nella trasformazione dei prodotti alimentari ed è dunque strettamente collegata all’agricoltura. Tra i prodotti coltivati, si segnalano: cereali, patate, legumi, ortaggi, banane e frutti tropicali. Intensive e differenziate le colture destinate all’export: oltre al caffè, di cui il Paese è tra i primi produttori al mondo, si va dal tè al tabacco, dal cotone alle arachidi, dal sesamo alla canna da zucchero. L’inflazione è al 13,7%.

CRITICITÀ

Il livello di diffusione della criminalità si mantiene su uno standard piuttosto basso rispetto ad altri Paesi dell’area. Per quanto riguarda il terrorismo internazionale, la principale minaccia viene dal gruppo islamico Al Shabaab, con base in Somalia, e da gruppi legati ad Al Qaeda localizzati nell’Africa Orientale. L’Uganda rappresenta un bersaglio per i terroristi di Al Shaabab a causa del suo impegno nella missione dell’Unione Africana in Somalia (AMISOM). Il rischio terrorismo, comunque, riguarda prevalentemente gruppi esogeni con basi in Somalia e Repubblica Democratica del Congo, fatta eccezione per possibili recrudescenze delle attività del Lord Resistance Army: l’esercito nazionale, nonostante gli aiuti militari internazionali e statunitensi, non è riuscito a smantellare definitivamente il gruppo di Jospeh Kony. Sono attivi anche diversi gruppi armati che controllano alcuni villaggi in aree rurali dove la presenza delle forze governative è meno capillare. Anche il confine orientale con il Kenya è da considerarsi a rischio, a causa della presenza di bande dedite al narcotraffico e alla gestione dell'immigrazione clandestina. A causa del malcontento popolare nei confronti del governo, è possibile che si verifichino manifestazioni e cortei di protesta e che possano degenerare in veri e propri disordini. La situazione politica, infatti, a seguito delle ultime elezioni, risulta piuttosto instabile e persiste un malcontento generalizzato. Infine, il Paese è soggetto a smottamenti e allagamenti dovuti alle piogge torrenziali che si verificano quasi annualmente.

CURIOSITÀ

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Superficie: 241.038 km²
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Moneta: scellino Ugandese (UGS)
PIL: 1.300 USD
Livello di criticità: Medio

POLITICA

Protettorato britannico dal 1894, l’Uganda ottiene l’indipendenza nel 1962, proclamandosi repubblica l’anno successivo. A causa della presenza di diverse etnie, fin dall'inizio sorgono rivalità tra i principali partiti: l’Uganda People Congress (UPC), il Partito Democratico (esponente della Chiesa Cattolica) e il Kabbaka Yekka (rappresentante dell’etnia dominante baganda). Nel 1963 diviene primo ministro Milton Obote, leader dell’UPC. Obote, attraverso una nuova Costituzione, divide il Paese in quattro province sotto il controllo del governo centrale e dà avvio a una serie di riforme di ispirazione socialista. Nel 1971 un colpo di Stato mette al potere il vice comandante dell’esercito Amin Dada, che instaura una dittatura. Nel 1976 Amin si proclama presidente a vita e nel 1978 invade la Tanzania: la reazione del Paese insieme all’appoggio dell’opposizione interna, portano al rovesciamento di Amin e all’inizio di una serie di colpi di Stato. Nel 1986 sale al potere il generale Museveni, capo del National Resistance Army; questo provoca una guerra civile tra forze governative e dissidenti del nord. I primi accordi di pace sono del 1988 a Gulu, ma il Lord Resistance Army prosegue il conflitto contro il governo. Nel 2002 Museveni lancia l’operazione “pugno di ferro” che avrà pesanti ripercussioni sul popolo ugandese e, nel 2005, grazie all’istituzione di un Tribunale Internazionale, ricomincia il dialogo che porta alla tregua permanente nel 2008. Con le elezioni del 2011 Museveni è riconfermato presidente, al suo quarto mandato. Attualmente, il Paese risulta diviso in 4 regioni o Regni, a loro volta suddivisi in 77 distretti.

ECONOMIA

Il settore trainante dell’economia ugandese è quello primario. Pur se l’attività estrattiva è in aumento (si estraggono discrete quantità di rame,  tungsteno e amianto ed è recentemente stato scoperto un grande giacimento di oro), l’industria ugandese si concentra nella trasformazione dei prodotti alimentari ed è dunque strettamente collegata all’agricoltura. Tra i prodotti coltivati, si segnalano: cereali, patate, legumi, ortaggi, banane e frutti tropicali. Intensive e differenziate le colture destinate all’export: oltre al caffè, di cui il Paese è tra i primi produttori al mondo, si va dal tè al tabacco, dal cotone alle arachidi, dal sesamo alla canna da zucchero. L’inflazione è al 13,7%.

CRITICITÀ

Il livello di diffusione della criminalità si mantiene su uno standard piuttosto basso rispetto ad altri Paesi dell’area. Per quanto riguarda il terrorismo internazionale, la principale minaccia viene dal gruppo islamico Al Shabaab, con base in Somalia, e da gruppi legati ad Al Qaeda localizzati nell’Africa Orientale. L’Uganda rappresenta un bersaglio per i terroristi di Al Shaabab a causa del suo impegno nella missione dell’Unione Africana in Somalia (AMISOM). Il rischio terrorismo, comunque, riguarda prevalentemente gruppi esogeni con basi in Somalia e Repubblica Democratica del Congo, fatta eccezione per possibili recrudescenze delle attività del Lord Resistance Army: l’esercito nazionale, nonostante gli aiuti militari internazionali e statunitensi, non è riuscito a smantellare definitivamente il gruppo di Jospeh Kony. Sono attivi anche diversi gruppi armati che controllano alcuni villaggi in aree rurali dove la presenza delle forze governative è meno capillare. Anche il confine orientale con il Kenya è da considerarsi a rischio, a causa della presenza di bande dedite al narcotraffico e alla gestione dell'immigrazione clandestina. A causa del malcontento popolare nei confronti del governo, è possibile che si verifichino manifestazioni e cortei di protesta e che possano degenerare in veri e propri disordini. La situazione politica, infatti, a seguito delle ultime elezioni, risulta piuttosto instabile e persiste un malcontento generalizzato. Infine, il Paese è soggetto a smottamenti e allagamenti dovuti alle piogge torrenziali che si verificano quasi annualmente.
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Piazza Gentile Da Fabriano, 3
00196 Roma

T +39 06 69285 314

paesiedizioni@gmail.com
www.paesiedizioni.it

La cover del libro

Ucraina. Alle radici della guerra.

Tutti i perché sull’invasione russa

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