Nel mese di luglio il gruppo terroristico di Al-Shabaab ha portato a termine tre importanti attentati sul territorio somalo, causando 50 morti e una novantina di feriti. Il primo è avvenuto il 12 luglio nella città portuale di Chisimaio, nel sud del Paese, dove un attentatore suicida si è fatto saltare in aria a bordo di un veicolo all’ingresso esterno dell’hotel Asasey. Dopo aver aperto un varco nella struttura alberghiera, altri quattro membri di Al-Shabaab hanno fatto irruzione nella hall dove erano riuniti numerosi politici e esponenti dei clan locali in vista delle elezioni regionali previste per agosto nello Stato del Jubbaland. Per dodici ore i terroristi hanno tenuto il controllo dell’albergo, ingaggiando un duro scontro armato con le forze di sicurezza regionali, terminato con l’uccisione di tutti i jihadisti. Tra i 26 civili che hanno perso la vita nell’attacco, oltre ad alcuni cittadini americani, inglesi e canadesi, vi è anche una famosa giornalista somala canadese, Hodan Nalayeh, che attraverso il suo giornale online su youtube, Integration TV, raccontava storie sulla diaspora somala e sugli eventi in Somalia.
Fig. 1 – Ciò che rimane dell’hotel attaccato dai terroristi di Al-Shabaab nella città di Chisimaio
Il 22 luglio Al-Shabaab ha compiuto un secondo attacco nella capitale Mogadiscio, a due chilometri dall’ingresso dell’aeroporto internazionale di Aden Adde. Anche in questo caso il gruppo terroristico ha fatto ricorso a un attentatore suicida, che a bordo di un auto ha fatto detonare l’esplosivo tra un checkpoint di sicurezza e il cancello di ingresso dell’albergo Afrik, frequentato anche da politici e stranieri. L’azione ha provocato 17 morti e 28 feriti.
Fig. 2 – L’arrivo della salma del sindaco di Mogadiscio Abdirahman Omar Osman all’aeroporto Aden Adde
Due giorni dopo, il gruppo jihadista ha nuovamente dato prova delle proprie capacità operative incaricando una giovane ragazza di farsi saltare in aria all’interno dell’ufficio del Sindaco e Governatore del Benadir, Abdirahman Omar Osman. Nonostante l’immediato trasferimento presso una clinica in Qatar, Osman è morto il 1° agosto a Doha, facendo salire il numero delle vittime accertare dell’attacco a sette. Oltre al primo cittadino, infatti, anche due commissari della polizia locale e tre direttori della municipalità sono rimasti uccisi. Secondo quanto spiegato dal portavoce di Al-Shabaab nel comunicato di rivendicazione, il vero obiettivo, sfuggito all’attacco, era il neo Inviato Speciale delle Nazioni Unite in Somalia, l’americano James Swan, che un’ora prima dell’attentato era in riunione proprio con il Sindaco Abdirahman Omar Osman. Quest’ultimo attentato ha colpito particolarmente l’opinione pubblica perché Al-Shabaab non è solita “martirizzare” le figure femminili, solitamente incaricate di attività di spionaggio e raccolta informazioni per l’Amniyat, il comparto intelligence di Al-Shabaab. Non è ancora chiaro come una sconosciuta sia riuscita a infiltrarsi nell’ufficio del Sindaco senza possedere le dovute autorizzazioni. L’ipotesi principale porta a credere che abbia ricevuto aiuto da infiltrati di Al-Shabaab o agenti corrotti. Il Presidente somalo Mohamed Abdullahi Mohamed Farmaajo ha quindi richiesto un’accurata indagine. Un’eventuale prova dell’incapacità degli organi di sicurezza potrebbe portare a un cambio ai vertici delle Forze Armate e di polizia nazionali.
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