Poco si conosce dei figli di Abu Bakr al Baghdadi. Hudhayfah al Badri, secondo alcuni report del 2014, sarebbe figlio del sedicente Califfo e di Asma Fawzi al Qubaisi. La sua età, al momento della morte, probabilmente oscillava tra i 16 e i 18 anni.
Lo Stato Islamico rende nota la morte di Hudhayfah al Badri, figlio del sedicente Califfo Abu Bakr al Baghdadi, avvenuta in seguito a un’operazione inghimasi – di martirio – contro le forze del regime siriano e i suoi alleati russi nel governatorato di Homs. La strumentalizzazione del martirio del figlio di al Baghdadi permette così alla leadership centrale del gruppo il rinvigorimento della sua narrativa incentrata sulla fedeltà alla causa jihadista e sulla vicinanza di essa ai suoi combattenti. Siamo qui, lottiamo con voi e tra voi. Particolare da non sottovalutare è la zona in cui l’uccisione è avvenuta. Il governatorato di Homs non rientra, almeno in teoria, tra le sacche di resistenza che sono teatro delle recenti operazioni dello Stato Islamico. Questo però è uno snodo cruciale se si vuole raggiungere il deserto al confine tra Siria e Iraq, dove risiedono gli ultimi irriducibili sodali del Califfato nella regione. Non è una novità, inoltre, che alcuni membri della leadership centrale del gruppo si nascondano proprio sotto il naso del nemico anziché prediligere le zone occupate dai propri miliziani, zone teoricamente più sicure, ma anche più esposte a numerose offensive che provengono da più direzioni e da più avversari.
Basti pensare che l’ex portavoce dello Stato Islamico e direttore dell’EMNI per le operazioni all’estero, lo sheikh Abu Mohammad al Adnani, fu ucciso a settembre del 2016 nel governatorato di Aleppo, all’epoca occupato quasi interamente dalle forze fedeli a Bashar al Assad intente ad assediare Aleppo Est, dalle Syrian Democratic Forces e dalle Free Syrian Army a nord nei pressi del distretto di al Bab. Non sorprenderebbe, quindi, se si rivelasse fondata la voce che gira negli ambienti jihadisti siriani che suggerisce che il Califfo di tutti i credenti, l’amir al muslimin, si celi nel governatorato di Idlib, tra l’incudine dei suoi competitor jihadisti di Hayat Tahrir al Sham e il martello delle forze governative assadiste e dei suoi alleati. Magari alla ricerca di nuovi alleati nella regione, supportato dalle cellule dormienti dislocate nel settore, o magari semplicemente nascosto nel luogo dove i suoi nemici non lo cercherebbero mai.
Valerio Mazzoni
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