Terrorismo: FBI arresta soldato Usa grazie ai servizi marocchini

L’FBI ha arrestato il soldato americano noto con il nome di “Col Bridges” e accusato di coinvolgimento nella pianificazione di atti terroristici al memoriale dell’11 settembre a Manhattan di New York e per i suoi legami con Daesh. È accusato anche di aver tentato di fornire sostegno materiale a Daesh e di aver lavorato per attirare i suoi commilitoni verso la morte per mano dei terroristi. «Bridges è in custodia e deve affrontare accuse di terrorismo federale per i suoi presunti crimini», ha detto una dichiarazione dell’Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti di New York.

L’arresto del militare americano è avvenuto in collaborazione con la Direzione generale della sorveglianza territoriale del Marocco, agenzia di intelligence meglio nota come DGST e guidata da Abdellatif Hammouchi. Il Paese nord africano ha fornito al governo americano nel settembre scorso segnalazioni precise e informazioni dettagliate sulle attività terroristiche online del soldato, fa sapere il giornale americano Newstalk Florida. La conferma arriva anche dal direttore dell’Ufficio centrale delle indagini giudiziarie (BCIJ), l’FBI marocchina, Haboub Cherkaoui in una dichiarazione all’agenzia di stampa MAP, sottolineando che il soldato aveva attirato l’attenzione della DGST la scorsa estate per i suoi orientamenti jihadisti e l’avvicinamento all’ideologia estremista. Da settembre a novembre 2020, Bridges si trovava in una base militare statunitense in Germania. I due paesi hanno siglato diversi protocolli di collaborazione, cooperazione e coordinamento per la sicurezza, nel quadro del partenariato strategico che collega Rabat e Washington.

 

Bridges è entrato nelle forze armate statunitensi nel 2019 e in quello stesso anno ha iniziato la sua propaganda estremista e avvicinamento a gruppi terroristici attraverso i social media sotto lo pseudonimo di “Cole Gonzales”, osserva il quotidiano Newstalk Florida. Grazie alle informazioni fornite dalla DGST, l’FBI è entrata in contatto con Bridges spacciando uno dei suoi agenti come jihadista online. «Quando interagiva con un individuo che credeva essere un affiliato dell’ISIS, il soldato americano ha fornito mappe dettagliate e persino manuali di addestramento per aiutare i combattenti dell’ISIS a uccidere le forze americane. Ha fornito anche informazioni sul sistema di difesa delle forze speciali americane», fa sapere il quotidiano.

Le accuse nei confronti di Bridges sono pesantissime e se giudicato colpevole, ogni reato potrebbe costargli una pena massima di 20 anni di carcere. Il suo arresto è un altro esempio della stretta cooperazione in materia di sicurezza tra Rabat e Washington. La dimensione della minaccia terroristica richiede ormai risposte globali e nell’ambito della cooperazione internazionale e bilaterale, come in questo caso.