Manifestazioni di protesta a Istanbul contro la decisione di ripetere il voto per eleggere il nuovo sindaco. Si chiama la “protesta delle padelle” quella nata tra i cittadini della città che si oppongono all’annullamento delle elezioni municipali del 31 marzo, quando il candidato del partito conservatore del presidente Erdogan è stato sconfitto per un pugno di voti. Da lunedì notte una folla di persone si è riversata nelle strade di diversi distretti di Istanbul battendo mestoli su pentole e padelle e gridando slogan contro il presidente. Le elezioni in Turchia hanno visto vincere il partito di Erdogan su scala nazionale, l’Akp e i suoi alleati nazionalisti hanno vinto nella maggioranza dei comuni, ma hanno perso il controllo delle due principali città turche: Istanbul e Ankara. Subito dopo le elezioni, Erdogan aveva denunciato “irregolarità” e il Consiglio elettorale supremo ha accolto il suo ricorso. Per il partito popolare repubblicano -Republican People’s Party (CHP) – prima forza di opposizione in Parlamento, l’annullamento del voto è un atto “dittatoriale”. Imamoglu, il sindaco che ha confitto il candidato di Erdogan ovvero l’ex premier Yildirim fedelissimo del presidente, ha già detto che si ripresenterà. “Vinceremo di nuovo”, è stato il tweet di Imamoglu. Faik Oztrak, portavoce del CHP, in un discorso alla tv ha denunciato l’attaccco alla democrazia in corso nel Paese. La lira turca, metro per valutare la situazione in Turchia, ha perso il 5% del valore rispetto all’inizio della settimana. L’aumento dei pezzi potrebbe complicare la già difficile situazione economica turca. Il 23 giugno prossimo, quando sarà ormai piena estate, è previsto che i turchi tornino a votare.