Dal 24 febbraio esce in libreria per Paesi Edizioni La neve di Mariupol, un brillante romanzo-verità che svela il talento letterario di Monica Perosino, giornalista inviata di guerra per La Stampa sul fronte ucraino, una scrittrice destinata a stupire. La sua opera non si può catalogare con facilità perché non è né narrativa, né saggistica, né diario, e ha in comune i tratti dei migliori libri-verità, nel solco di Emmanuel Carrère e Truman Capote. Un lavoro sorprendente per un’opera di letteratura vissuta in prima persona che, attraverso un racconto polifonico, documenta l’invasione russa in Ucraina trasformando piccole persone in grandi personaggi e restituisce l’esperienza di una guerra dove non ci sono gesta eroiche, ma letti sfondati, cetrioli in salamoia, babuskhe spaurite, sigarette all’anguria, bunker improbabili e storie grottesche. A volte rideremo, e a volte invece piangeremo insieme a un’umanità che resiste all’orrore.

Monica Perosino, all’esordio come scrittrice, documenta l’invasione russa in Ucraina attraverso la discesa nell’inferno di una donna che questa guerra la carica sulle sue spalle, la vive spalmata sulla sua pelle, la assorbe, la respira, la mangia, la fuma. È una guerra di sudore, fatica, paura, fango, fuga, ha l’odore della benzina nelle taniche e delle sigarette all’anguria, dei panni sporchi e delle trincee scavate nella fertile terra nera ora imbevuta di sangue. Intorno all’autrice si muove un mondo in prevalenza femminile: volontarie, profughe, fotografe, le contadine che offrono rifugio e ristoro e le intellettuali che sotto le bombe vivono anche la lacerazione della cultura nella quale si erano formate. Quella in Ucraina, infatti, è anche una guerra che ha il volto di donna, e sono principalmente loro le protagoniste delle pagine del romanzo. Ci sono le vittime degli stupri dei soldati russi, raccontate con infinito dolore e delicatezza, così come le determinate attiviste che imparano a fare le bottiglie molotov mentre riscoprono con fierezza l’identità della loro nazione. E mentre gli uomini sono al fronte, a scrivere alle loro amate lettere che potevano essere state composte in una trincea del 1914 o del 1941, sono ancora le donne a prendere in mano le redini del Paese, come è sempre stato nelle guerre dalla notte dei tempi.
Chi è l’autrice
Monica Perosino. Nata nel 1972 a Torino, laurea in Filosofia, è giornalista del quotidiano La Stampa dal 2001. Dal 2013 si occupa prevalentemente di Europa centrale e orientale, e di Paesi nordici. Come inviata ha coperto le vicende legate ai diritti umani e civili soprattutto in Polonia, Ungheria e Balcani e, più recentemente, la guerra in Ucraina, cui è ispirato questo libro.

Redazione
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