La Casa Bianca ha fatto sapere che il Presidente USA Donald Trump ha ordinato un attacco aereo che ha ucciso il potente Generale iraniano Qassem Suleimani, capo dell’unità speciale Forza Quds e protagonista della sempre maggiore influenza militare dell’Iran in Medio Oriente e delle guerre che Teheran combatte nella regione. Tra le persone uccise nell’attacco condotto tramite droni nella notte tra giovedì e vernerdì e diretto contro l’aeroporto internazionale di Baghdad c’è anche Abu Mahdi al-Muhandis, comandante di Kataib Hezbollah e uno dei leader delle Forze di mobilitazione popolare. Nello stesso attacco gli USA hanno ucciso inoltre Mohammed Ridha Jabri, capo delle pubbliche relazioni delle Forze di mobilitazione popolare. Secondo Reuters, Suleimani e gli altri due uomini sarebbero stati assassinati mentre erano a bordo di un convoglio che stava lasciando l’aeroporto di Baghdad.

La morte di Suleimani rappresenta un drammatico peggioramento dei rapporti tra Stati Uniti e Iran, già molto tesi negli ultimi mesi, e potrebbe causare atti di di ritorsione da parte di Teheran. La Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha minacciato una dura vendetta. «Questo attacco era inteso come un deterrente per i futuri piani di attacco iraniani», ha siegato il Pentagono. Il Ministero della Difesa americano ha affermato in un comunicato che«Il Generale Suleimani stava attivamente sviluppando piani per attaccare i diplomatici americani e altro personale in Iraq e in tutta la regione» e che «in passato si era reso responsabile della morte di centinaia di militari statunitensi». L’attacco contro Suleimani segna la fine di un uomo considerato una celebrità in Iran e tenuto sotto stretta osservazione da Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita, rivale di Teheran nella regione.