Almeno 26 soldati siriani delle forze governative e 9 combattenti russi sono stati uccisi in un attacco sferrato dai militanti dello Stato Islamico nella parte desertica nell’est del paese.

L’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani riporta che i militanti jihadisti si erano già scontrati con le forze governative nel corso di tutta la settimana scorsa nei pressi della città di Mayedeen, nella provincia di Deir Ezzor.

Il Ministero della Difesa russo conferma la circostanza, ma non precisa dove e quando sarebbe avvenuto lo scontro. Nessuna menzione è stata fatta dal Cremlino alla notizia secondo cui tra i morti vi sarebbero anche dei contractors, assoldati da Mosca per tenere sotto stretto controllo il governatorato di Deir Ezzor, altamente strategica per la presenza dei più ricchi giacimenti petroliferi del Paese.

La Russia, come è noto, è stata un alleato fondamentale per Bashar al-Assad nella riconquista delle aree del paese cadute in mano al Califfato, e insieme ai militari regolari, agiscono sul campo agenzie di contractors.

Sempre nella provincia di Deir Ezzor lo scorso febbraio persero la vita 200 mercenari in un presunto raid americano avvenuto poco dopo che truppe regolari di Assad avevano attaccato postazioni dei ribelli curdi supportati dagli USA.