Il fallimento del lancio della navicella spaziale russa Soyuz MS-10 e il mancato viaggio del cosmonauta russo e dell’astronauta americano verso la Stazione Spaziale Internazionale hanno fatto saltare una serie di passeggiate spaziali programmate per i prossimi mesi, lasciando in sospeso l’inchiesta sul foro scoperto a fine agosto sulla navicella Soyuz MS-09.

Soyuz MS-10, partita dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan alle 10:40 ora italiana, ha compiuto un difficile atterraggio di emergenza a causa di un guasto rilevato al motore. La navicella russa, unico mezzo in grado di condurre esseri umani verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), era a 50 chilometri di distanza dalla Terra e aveva iniziato da due minuti la fase di ascesa. Durante la manovra uno dei motori progettati per lanciare Soyuz verso l’orbita ha registrato un problema di natura tecnica, di conseguenza il razzo ha perso potenza e non è stato più possibile lanciare la navicella. La capsula si è staccata dal vettore ed è rientrata nell’atmosfera per poi atterrare in una zona del Kazakistan centrale. Soyuz si è dimostrato ancora una volta un progetto affidabile e sicuro perché la procedura di emergenza attivata immediatamente dopo il guasto ha funzionato senza intoppi, consentendo ai due uomini che erano a bordo della capsula di fare ritorno sulla Terra senza ferite o altri problemi fisici.

L‘astronauta della NASA Nick Hague e il cosmonauta Aleksey Ovchinin sono stati sottoposti a una delicatissima manovra di atterraggio che li ha sottoposti a un’accelerazione di gravità 7 volte superiore rispetto a quella prevista durante i rientri di routine. L’americano Hague e il russo Ovchinin avrebbero dovuto raggiungere i loro colleghi della Spedizione 57 che da alcuni mesi si trovano presso la Stazione Spaziale Internazionale, ma dopo il fallimento del lancio, ci vorranno forse mesi prima che Soyuz possa essere ripristinata per un nuovo viaggio. L’agenzia russa Roscosmos ha infatti bloccato i voli di Soyuz a data da definirsi e almeno fino a quando non saranno chiarite le cause che hanno portato all’atterraggio di emergenza. Tali cause saranno accertate da un’indagine interna, la seconda dopo quella aperta per fare chiarezza sul misterioso buco scoperto il 29 agosto sulla Soyuz MS-09, la navicella che ha da poco riportato sulla Terra parte di un equipaggio della ISS. Il foro aveva procurato solo una piccola perdita di pressione, anomalia risolta prontamente dal personale della Stazione Spaziale Internazionale, ma non aveva messo in serio pericolo gli astronauti e i cosmonauti, come accaduto invece per il guasto al motore e per l’atterraggio di emergenza. Particolare ancora più importante era stata la dichiarazione con cui il Cremlino aveva definito il caso del foro un atto di sabotaggio. Il cosmonauta Ovchinin a novembre avrebbe dovuto compiere una passeggiata nello spazio insieme al cosmonauta Sergey Prokopyev, i due – ha riferito l’emittente russa RT – avrebbero dovuto svolgere delle ispezioni in merito al buco di 2 millimetri trovato sul modulo Soyuz, quando era agganciata alla ISS. Per il momento, l’operazione è stata rimandata, non si saprebbe a quando, come del resto anche l’indagine sul foro, che RT descrive come “intrigante”.