Con il licenziamento dall’Ufficio federale per la protezione della Costituzione tedesca (BfV)di Hans-Georg Maassen, i vertici dell’intelligence tedesca sono stati completamente ridisegnati. Prima la nomina di Thomas Haldenwang come nuovo capo dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, poi qualche giorno fa un nuovo segnale di discontinuità e forse anche un messaggio ad Alternative für Deutschland (AfD) ma anche alla comunità turca che fomentata dal governo di Ankara, si dichiara spesso vittima di forme di “razzismo istituzionalizzato”. Per la prima volta nella sua storia al vertice di una autorità di sicurezza federale, siederà come Vice Presidente un musulmano tedesco nato in Turchia. A essere nominato Il 46enne Sinan Selen nominato Vice Presidente del BfV che ha una lunga storia nel settore della sicurezza e dell’antiterrorismo. Laureatosi brillantemente in legge all’Università di Colonia nel 2000, ha mossi i suoi primi passi negli uffici del Bundeskriminalamt (BKA) l’Ufficio federale di polizia criminale dove è stato ha anche ricoperto il ruolo di capo dell’unità investigativa antiterrorismo. Nel 2006 è diventato vice capo dell’unità criminalità transfrontaliera presso la polizia federale ( Bundespolizei ) mentre nel 2011 è stato è stato messo a capo dell’unità anti-terrorismo presso il ministero dell’Interno. A dispetto di alcune speculazioni fatte circolare sul suo conto, Sinan Selen si è distinto in particolare nella lotta al fondamentalismo islamico turco lavorando molto sulla potente organizzazione islamista “Milli Görüs” (punto di vista nazionale) che in ossequio alle idee del suo fondatore Necmettin Erbakan (1926- 2011) e a quelle del suo allievo politico Recep Tayyip Erdoğan, chiede ai turchi che vivono in Europa di rifiutare ogni tipo di integrazione.
Sinan Selen ha più volte collaborato con l’anti-terrorismo turco gestendo la non facile situazione in maniera efficace guadagnandosi sul campo quanto ricevuto dal governo tedesco. I nuovi vertici dei servizi segreti tedeschi troveranno molto lavoro da fare, l’estremismo islamico continua a crescere in Germania e sono sempre più frequenti i casi che vedono coinvolti minorenni che vivono in un contesto religioso estremo. Nelle carceri tedesche accadono cose semplicemente incredibili; il salafita Bernard Falk- Muntasir bi-llah che per le sue attività terroristiche è stato incarcerato quattordici volte in 13 anni e che prima di uscire di galera per l’ennesima volta nel 2008, si convertì all’islam ovviamente quello estremo, e ci mise poco per farsi notare come «una personalità rilevante della scena islamista» oggi si occupa a tempo pieno di 122 detenuti e incredibile ma vero, consiglia pure i loro avvocati.
Uno dei suoi assistiti è Bilal Gomüs islamista turco- tedesco di Francoforte diventato famoso per aver fondato il gruppo di predicazione “We Love Muhammad” attualmente in carcere per aver inviato un minorene in Siria poi deceduto. We Love Muhammad nacque come spin-off del gruppo oggi messo al bando “Die Ware Religione (LIES!) fondato da Ibrahim Abou Nagie.
Gli islamisti creano problemi nella società, nelle carceri e anche nelle scuole; un recente sondaggio effettuato a Berlino mostra che nel distretto di Neuköln dove la presenza degli immigrati ceceni crea sempre piu’ problematiche di sicurezza ( Berlino) 1 bambino su 103 parla la lingua tedesca a casa, gli altri si esprimono quasi tutti in arabo, in turco o in ceceno . Della gravità della situazione e della fascinazione dell’islam radicale che subiscono i giovani figli di immigrati in Germania, ne parla in continuazione Saloua Mohammed che da assistente sociale si batte contro i salafiti nella città di Bonn dove vive. Per il suo impegno contro l’estremismo, nel 2013 ha ricevuto il “Premio di integrazione della città di Bonn”.
Stefano Piazza
Giornalista, attivo nel settore della sicurezza, collaboratore di Panorama e Libero Quotidiano. Autore di numerosi saggi. Esperto di Medio Oriente e terrorismo. Cura il blog personale Confessioni elvetiche.
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