Libia, ancora raid su Mitiga

Un drone dell’Esercito nazionale libico (Lna) di Khalifa Haftar ha colpito di nuovo l’aeroporto di Mitiga nelle prime ore di giovedì 6 giugno. La notte precedente a giovedì c’erano stati altri raid sempre sull’aeroporto di Mitiga. Lo scalo è l’unico aeroporto civile ancora aperto nella capitale. Secondo The Libya Observer che cita una fonte locale, il raid ha colpito un vecchio Mig della sezione militare e non ci sarebbero state conseguenze per i voli. Le truppe di Haftar hanno rivendicato di aver distrutto un drone turco che li aveva attaccati e hanno sfidato le forze fedeli al Governo di accordo nazionale (Gna) di Fayez al Sarraj a dimostrare il contrario.

«Un drone turco è decollato giovedì notte dall’aeroporto di Mitiga e ha effettuato un volo di ricognizione sulle posizioni delle forze dell’Lna», riferisce Agenzia Nova che riprende le parole del generale Mohamed al Manfour, comandante dalle forze aree dell’Lna. Al Manfour ha aggiunto che i caccia di Haftar «hanno seguito il drone turco fino all’aeroporto Mitiga, dove è stato distrutto in un’aerea fuori dalla zona civile dello scalo aereo».

Scrive Giordano Stabile su La Stampa:

L’attacco, secondo fonti locali, ha preso di mira la parte adibita ai velivoli militari, e in particolare un “aereo turco” che forse trasportava armi o rifornimenti alle forze fedeli al premier Fayez al-Serraj. L’aeroporto di Mitiga era stato colpito all’inizio dell’offensiva del maresciallo ma finora ha continuato a funzionare. Ora però gli attacchi sistematici rischiano di portare alla chiusura. Haftar sarebbe preoccupato delle nuove forniture dalla Turchia. Le milizie fedeli ad Al-Serraj hanno annunciato anche l’arrivo di droni d’attacco Bayraktar, anche se finora non è stato confermato il loro uso. I Bayraktar possono lanciare missili aria-terra e mettere in difficoltà le milizie di Haftar e soprattutto pareggiare il vantaggio strategico del maresciallo, che ha disposizione una decina di droni di fabbricazione cinese Wing Loong II forniti dagli Emirati Arabi. L’uomo forte della Cirenaica ha ricevuto nelle ultime settimane anche blindati e missili anti-tank dalla Giordania, mente la Turchia ha risposto con l’invio di 40 blindati leggeri.