Dopo le prime manifestazioni di gioia per la destituzione del presidente Al Bashir, la situazione in Sudan è cambiata velocemente. Migliaia di manifestanti hanno violato il coprifuoco imposto ieri giovedì 11 aprile dai militari per chiedere il passaggio dei poteri a un governo civile. Il Ministro della Difesa in un discorso alla nazione aveva informato il popolo sudanese della destituzione e dell’arresto del presidente Al Bashir. Dopo la destituzione del Capo dello Stato, operata inmaniera “dolce” dai vertici militari, i manifestanti hanno violato il coprifuovo in vigore dalle 22 alle 4 del mattino. Le proteste si sono concentrate in particolare davanti alla sede del Ministero della Difesa a Khartoum. L’Associazione dei Professionisti del Sudan (SPA), una delle organizzioni leader delle proteste, ha chiesto ai militari di consegnare i poteri a un governo civile.  Il popolo chiede infatti che venga instaurato un sistema politico inclusivo e rappresentativo. Gli attivisti hanno continuato a protestare dunque contro la permanenza al potere dei militari.

Il ministro della Difesa, il generale Awad Ibn Auf, ieri aveva prestato giuramento come presidente di un consiglio militare che si è sostituito al Capo delo Stato. Awad Ibn Auf aveva annunciato la formazione di un governo militare transitorio che dovrebbe restare in carica due anni, al termine dei quali si andrebbe al voto. Il periodo di transizione, ha detto Awad Ibn Auf, potrebbe durare meno se si evitaranno ulteriori disordini. Omar Zein Abedeen, uno dei componenti del consiglio militare, ha detto che Al Bashir non verrà estradato ma sarà processato in Sudan. Contro il presidente dal pugno di ferro arrivato al potere nel 1989, la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso un mandato di cattura a causa dei crimini commessi da Al Bashir, con la complicità delle sue milizie, nella regione del Darfur. Omar Zein Abedeen ha anche affermato che la rimozione di Al Bashir non è stata un colpo di mano ma una risposta alle richieste della popolazione. Zein Abedeen ha detto di agire nell’interesse del popolo e che i militari saranno un motore di cambiamento per il Sudan, riferisce Arab News. Nel discorso trasmesso alla tv nazionale il Ministro della Difesa aveva annunciato anche la sospensione della Costituzione e aveva riferito che insieme al presidente Al Bashir sono stati arrestati alcuni membri del governo e diversi politici a lui vicini. Dallo scorso dicembre, quando sono scoppiate le ultime proteste, in Sudan sarebbero morte 35 persone.